Noam Pikelny è una delle colonne dei Punch Brothers, band dallo spirito progressivo nella rilettura delle radici della musica acustica americana. Il suo banjo è considerato uno dei più brillanti della sua generazione, ampliando notevolmente confini e inflessioni.Plays Kenny Baker Plays Bill Monroe è il suo terzo lavoro discografico dopo l’esordio di In The Maze del 2004 e del successivo Beat The Devil And Carry A Rail pubblicato dopo parecchi anni nel 2011, e per la prima volta è un ‘concept album’, una rilettura fresca e riverente nei confronti di un classico della musica bluegrass, quel Kenny Baker Plays Bill Monroe in cui, nel 1976, il grande e compianto fiddler dei Blue Grass Boys omaggiava il suo leader in un lavoro interamente strumentale composto da brani del padre del genere kentuckiano.
Dodici momenti in cui il banjo naturalmente prende il posto come solista del fiddle e dove scorrono le melodie di alcuni impeccabili creature di Bill Monroe, da Wheel Hoss a Jerusalem Ridge, da Road To Columbus a Lonesome Moonlight Waltz. I compagni di avventure di Noam Pikelny sono celebratissimi pickers, straordinari musicisti i cui nomi fanno parte di una ideale ‘hall of fame’ del genere, da Stuart Duncan al fiddle a Ronnie McCoury al mandolino, da Bryan Sutton alla chitarra a Mike Bub al basso, perfetti ed ispirati sotto la produzione di Gabe Witcher.
Il disco mostra tutta la bontà dello stile di Noam Pikelny, a suo agio nelle vesti di continuatore della più genuina tradizione bluegrass come lo è d’altra parte quando si avventura attraverso percorsi certamente più tortuosi e movimentati con la band di Chris Thile. Nessun momento di tedio o di convenzionalità in queste tracce che rinverdiscono un suono che è un vero e proprio ‘trademark’ e che non ha patito lo scorrere del tempo.
Compass 4616 (Bluegrass Tradizionale, 2013)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2014
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