Norman Blake – Directions cover album

È già dal suo album Live (At Mc Cabe’s) che Norman Blake si avvale esclusivamente della collaborazione di sua moglie Nancy Ann (Short), mentre nei precedenti album aveva intorno a sé sempre ottimi strumentisti ed amici quali Tut Taylor o Charlie Collins. Ma qualcosa di diverso egli ha voluto fare in questo suo ultimo ed ottavo LP.
Il precedente Blackberry Blossom è praticamente un live di studio, ovvero Norman suona tutto in diretta senza ricorrere ad un uso molteplice di piste, mentre in questo Directions molto spesso fa uso della sovraincisione in sostituzione dei sopraccitati amici, suonando più di uno strumento e tutti con la solita classe che lo contraddistingue. Ad esempio in Ben tre brani Thebes, Medley e Father’s Hall si esibisce al mandolino mentre in Ice On The Road eccelle al fiddle con accompagnamento di violoncello da parte di Nancy.

L’album si apre con il tradizionale Blue Ridge Mountain Blues cantata dallo stesso Norman, versione comunque inferiore a quella di Doc Watson; segue Thebes già citata per la presenza del mandolino al quale viene sovraincisa la chitarra, mentre la moglie offre un valido supporto con il violoncello, suo strumento abituale. Ecco poi un brano degli Appalachi, scritto da una delle più belle voci femminili di questa catena montuosa, Jean Ritchie, The L & N Don’t Stop Here Anymore rifatta solo con la chitarra e voce. Poi dopo il medley di tre brani tradizionali, chiude la prima facciata ancora un tradizionale Poor Ellen Smith dove Blake, mentre canta, doppia la chitarra con il mando-cello ed è accompagnato da Nancy.

Il secondo lato si apre con un brano autografo anche se attinto alle origini, dal titolo Uncle Sam di fattura veramente squisita con una eccellente coda eseguita in sovraincisione da Miles Anderson, unico collaboratore esterno, che suona tutta una serie di strumenti a fiato (e la cosa non stona affatto). Poi alla Ice On The Road segue Rake And The Rambling Blade (cantata anche da Fleming Brown nel Festival di Newport del 1960 – Folkways 2432) dove Norman suona sia la prima che la seconda chitarra con Nancy, che per la prima volta unisce la sua voce a quella del marito. Anche nel simpatico tradizionale High Dad In The Morning egli si esibisce da solo ad entrambe le chitarre; dopodichè c’è un brano scritto da Nancy Father’s Hall che vede il ritorno del mandolino.
L’album si chiude con due brani di sola esibizione di chitarra: White Horse Breakdown scritta da Bill Monroe, ed infine un blues dello stesso Norman ’76 blues + 2 con il quale, cantando, ci racconta la storia di un suo lungo viaggio, durato appunto dal 1976 al 1978, attraverso vari Stati d’America dall’est all’ovest, con il ritorno in Georgia. Tutto l’album è da ascoltare con attenzione, seduti su una comoda poltrona, gustando la solita bravura e la capacità di Blake di saper creare un effetto di pacatezza su chi ascolta.

Takoma ST-72764 (Traditional Country, Country Acustico, Old Time Music, Folk, 1978)

Massimo Lopez, fonte Mucchio Selvaggio n. 15, anno 1979

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