The Fields Of November, la seconda prova solista di Norman Blake pubblicata dalla Flying Fish di Chicago, si avvale della collaborazione di più musicisti, di un impianto strumentale semplice o corposo studiato di volta in volta su misura, si rivela un capolavoro al primo impatto e probabilmente il miglior parto della fantasia dell’artista.
E’ un album concepito e diviso in due momenti distinti, secondo lo stato d’animo dell’autore, ed il gioco delle emozioni che suscita nell’ascoltatore procede sullo stesso canovaccio; anzi, se le due cose – la proposta dell’autore e la risposta emotiva dell’ascoltatore – si identificano (e spessissimo si identificano), allora questo album ha raggiunto la perfezione.
Alla prima parte, pervasa dalla tristezza, da una sconsolata malinconia, da un’infinita nostalgia, andando con la memoria alle miniere chiuse, le file per il pane, la vita grama in tempi grami per la moglie di un minatore disoccupato in Last Train From Poor Valley (la ‘brown haired’ Becky, insieme ad Annie, Sarah McCray, Jenny, una delle umanissime protagoniste femminili delle ballate di Blake), a stento addolcita e mitigata dai due brani strumentali, appartiene anche Graycoat Soldiers (un originale facilmente scambiato per un tradizionale), la rapida distruttiva marcia delle truppe nordiste di Sherman attraverso la Georgia nel 1864, le tombe dei soldati confederati sulle colline, i cannoni in attesa di eserciti fantasma. Brividi…
Flying Fish 004 (Singer Songwriter, Country Acustico, 1974)
Pierangelo Valenti, fonte Suono, 2012