A distanza di quasi vent’anni dall’uscita del primo disco intitolato semplicemente Old In The Way, l’etichetta di David Grisman ci propone un secondo album ancora tutto dal vivo di questa band californiana, nata forse un po’ per caso agli inizi degli anni settanta ed entrata nella storia recente del bluegrass più per il prestigio dei singoli componenti che per meriti musicali propri.
Il gruppo, comunque è sicuramente uno dei più prolifici in tema di produzione discografica, se si considera che è esistito per soli nove mesi del 1973, suonando in totale 18 date in locali vari, 4 concerti in teatri, 3 spettacoli per scuole, un concerto per qualche radio ed un festival bluegrass. Invariata la line-up originaria, con Peter Rowan alla chitarra e lead vocal, David Grisman al mandolino, Vassar Clements al violino, John Khan al contrabasso ed il recentemente scomparso Jerry Garcia al banjo.
Dalle esaurienti note di copertina (corredate da alcune foto d’epoca in stile ‘beat generation’) apprendiamo che le registrazioni sono state fatte alla Boarding House di San Francisco durante due spettacoli nei giorni 1 e 8 ottobre 1973. Il suono è più che accettabile per una produzione ‘live’ di quel tempo. Rispetto al primo disco, la scelta dei brani è invece un pochino più banale: le composizioni originali di Peter Rowan sono infatti soltanto due, la title track High Lonesome Sound e Lonesome L.A. Cowboy, mentre troviamo diversi classici di Bill Monroe (Wicked Path Of Sin, Uncle Pen, I’m On My Way Back To The Old Time) accanto ad altri standard come Orange Blossom Special, Angel Band, Catfish John, Hard Hearted, I Ain’t Broke But I’m Badly Bent e Love Please Come Home. In sintesi, documento musicale interessante, consigliabile in particolare a chi ha già il primo album e a tutti gli appassionati di ‘freaky grass’.
Acoustic Disc ACD 19 (Bluegrass Progressivo, 1996)
Martino Coppo, fonte Out Of Time n. 15, 1996
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