Proseguiamo e terminiamo con questo numero l’argomento “il vostro primo spettacolo: suggerimenti e tattiche per affrontare il palco “.
Sfruttare le proprie paure – Qualsiasi cosa facciate inevitabilmente sarete molto tesi al momento di affrontare il pubblico: imparate così ad usare la tensione convertendola in energia positiva. All’inizio sembrerà molto difficile ma con il tempo diventerà quasi naturale.
La mancanza di tensione ed il conseguente compiacimento per ciò che si fa può rappresentare un pericoloso nemico per chi suona da diversi anni. Molti musicisti affermati sono contenti di sentire tensione per uno spettacolo perché ciò contribuisce a creare energia e dare la ‘carica’ sul palco. Un’avvertimento però: quando siete ‘carichi’, se non state attenti, correte il rischio di suonare tutto quanto al doppio della velocità in prova.
Impegnatevi a fondo – Ogni volta che suonate in pubblico dovrebbe essere più facile della precedente. Non scoraggiatevi per gli eventuali errori ma fatene tesoro per evitarli in futuro: un musicista esperto non é colui che non commette mai errori ma chi ha già commesso tutti gli errori possibili e, proprio per questo, conoscendoli li evita. Cercate sempre di mantenere il vostro senso dell’humor in ogni situazione, anche la più difficile, e sfruttate il vantaggio di essere su un palco e poter quindi imporvi all’attenzione del pubblico: considerate ogni errore e imprevisto come un’insostituibile esperienza o avventura di apprendimento.
Essere onesti con se stessi – Provate ad ascoltarvi e ad osservarvi come se foste degli estranei. Lavorate permigliorare i vostri punti deboli (o almeno dissimularli il più possibile) e non intestarditevi nel voler raggiungere un qualche risultato fuori della vostra portata: se avete una voce alla Paolo Conte é inutile sforzarsi per cantare come John Cowan (n.d.r.: ovviamente questa é una licenza del redattore…).
Siate anche onesti sul modo di vestire e/o comportarsi in pubblico: se con un certo cappello in testa apparite inequivocabilmente stupidi, forse é meglio non indossarlo. E siate onesti con voi stessi anche rispetto al modo di comportarvi al di fuori di un palco, nei rapporti con i promotori, agenti, tecnici del suono e tutti quanti si muovono intorno alla vostra attività. Molti musicisti tendono a lamentarsi continuamente ed a scaricare le responsabilità dei propri insuccessi su altre persone o sulle circostanze: ciò può essere vero, talvolta, ma cercare sistematicamente di non riconoscere le proprie mancanze é un modo per non accettare una sfida, quale essa sia.
Martino Coppo, fonte Country Store n. 23, 1994