Open Road - …In The Life cover album

Li avevamo conosciuti nel 2002, al tempo del loro esordio su Rounder con Cold Wind ed il disco ci era piaciuto molto per quel sapore tradizionale così ben amalgamato con il piglio attuale che il gruppo sapeva infondere nei brani che prendeva in mano. Ora, a distanza di un paio di anni, rieccoli sulla scena con …In The Life ed un sostanzioso cambio all’interno della formazione.
Della line-up che aveva caratterizzato il precedente album sono restati solo il chitarrista e cantante Bradford Lee Folk ed il mandolinista Caleb Roberts; il banjo è passato in mano a Keith Reed, Eric Thorin è subentrato al basso ed il fidale player risponde or a l nome di Bobby Britt. La scelta di Bald Knob Arkansas (Charlie & Ira Louvin) e What A Change One Day Can Make (Grady Cole) testimonia come, nonostante la giovane età media del gruppo, i suoi membri siano attenti osservatori ed ascoltatori della tradizione musicale legata al country ed al bluegrass.

Altre covers importanti di …In The Life si trovano in corrispondenza dei solchi di Grey Eagle, brano appartenente sì alla tradizione popolare, ma che i ragazzi hanno rivisitato con un feeling che richiama alla mente il fiddler extraordinaire Scotty Stoneman, del quale ricordiamo una testimonianza discografica live insieme ai Kentucky Colonels nel 1965. Il classico country di Harlan Howard Pick Me Up On Your Way Down qui resta mozzato nel titolo (Pick Me Up), ma non ha perso il suo smalto, grazie anche ai giochi vocali dei cantanti in seno alla band. Mandy Jane è un banjo number di pregevole fattura, ben supportato anche dal fiddle, mentre One Is A Lonely Number è riconducibile al grande country singer texano George Jones, triste ballata nella sua vena più classica. Suwanee River Hoedown è un grande strumentale per fiddle e chitarra a firma Ruby Rakes, One Teardrop And One Step Away è un classico country-track in veste tradizionale, per concludere con il traditional Mountain Laurel.

A quanto detto fino ad ora va aggiunto l’apporto compositivo dei membri della band, con Bradford Lee Folk in testa. Sue sono infatti Southern Track, aperta da un banjo indiavolato, I’m Not Perfect, con echi di Dillards prima maniera, Sinkin’ Man, narrazione di ambiente western che narra di un giocatore d’azzardo colto ad imbrogliare e delle non trascurabili conseguenze che questo porta alla sua esistenza, per concludere (stavolta sul serio) con Cheyenne Mountain Breakdown, uno strumentale a firma Keith Reed che mi ha ricordato certe cose dei Country Gazette di Don’t Give Up Your Day Job, ma stiamo parlando dei primi anni ’70…

Rounder 610542 (Bluegrass Tradizionale, 2004)

Dino Della Casa, fonte TLJ, 2005

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