Patience Moore

E’ stato detto più volte che internet è fonte inesauribile di scoperte a livello di nuovi talenti discografici e Patience Moore, cantautrice dell’odierna East Coast, ne è un fulgido esempio.
Questo Patience, suo album di esordio, era stato segnalato dalla rivista No Depression, la bibbia del cosiddeto Alt. Country ed è così che ci siamo mobilitati per verificare l’attendibilità e la validità della segnalazione: niente di più vero.
In questi tredici brani Patience dà il suo contributo compositivo alla metà, mentre per il resto si pesca fra classici più o meno noti, quali il rivisitato western di I Want To Be A Cowboy’s Sweetheart (Patsy Montana) o l’iniziale Heartaches meets Mr. Blues (Loretta Lynn), ma i pezzi più interessati sono senza dubbio quelli che la nostra firma, per lo più a quattro mani.
You Go Girl richiama molto da vicino lo script della brava Mary Chapin Carpenter, per il suono in equilibrio fra l’acustico e l’elettrico, My Own Boyfriend risulta invece un gradevole uptempo in chiave country, con tanto di fiddle chitarrone twangy.

The Swan Song, String Of Pearls e soprattutto Right Now riprendono il filone cantautoral-intimista a-la Mary Chapin Carpenter, con un’attenzione particolare a toccare le corde più romantiche del nostro animo di attenti ascoltatori.
Sull’altro versante si fanno notare la velocissima rivisitazione del classico di Patsy Cline, che risorge a nuova vita, grazie alla grintosa performance vocale di Patience, che fa anche sfoggio di una discreta capacità a livello di yodel. Grande uso di pianoforte e steel guitar, mentre la batteria tiene un ritmo impeccabile: bella prova.
Il brano più interessante dell’intero album risulta però, almeno a parere del vostro cronista, un’intensa ballata acustica, ben supportata da una chitarra elettrica solistica quasi mistica. Lakota Woman ci riporta subito alla mente le atmosfere carismatiche care a Annie ‘Rattlesnake Annie’ McGowan ed alle sue strenue difese della causa dei Pellirossa d’America.
Opera di Van Manakas, co-produttore del CD e sorta di guida spirituale alle spalle di Patience, la song si rivela in tutta la sua bellezza fin dal primo ascolto. Se vi interessa la Rab Records è un’etichetta rigorosamente ‘al femminile’ e gestita completamente da determinatissime fanciulle, quindi non iniziate le Vostre missive con “Dear Sirs…” (come ho fatto io).

Rab (Singer Songwriter, Alternative Country)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 53, 2000

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