Patty Loveless – Long Stretch Of Lonesome cover album

Patty Loveless è sicuramente una delle figure femminili più importanti della scena country americana. Ha esordito nel 1987 e, dieci anni e nove albums dopo, oggi la ritroviamo ai vertici in fatto di popolarità e di maturità.
Un bilancio estremamente positivo al quale ha contribuito in maniera fondamentale un personaggio molto noto anche tra gli appassionati di bluegrass: Emory Gordy Jr.. Marito di Patty Loveless da parecchi anni, ha affiancato la moglie nel ruolo di produttore e di consigliere, componendo con lei una coppia, estremamente affiatata.

Proprio l’attenta scelta del materiale da interpretare, quello stare in bilico tra tradizione e modernità senza mai sbilanciarsi, unito alla notevole crescita vocale, sono stati gli elementi che hanno permesso alla cantante del Kentucky (tra l’altro nativa di Pikeville, città natale di Dwight Yoakam) di diventare un punto di riferimento cosi importante per gli appassionati di new country.
Il nuovo album è un’ulteriore conferma delle qualità di Patty Loveless e riveste sicuramente un’importanza che va al di là del puro fattore musicale. Proprio la registrazione di questo disco è coincisa con uno dei momenti più diffìcile della sua vita; a breve distanza di tempo la sorella ed il marito si sono gravemente ammalati e mentre per Emory Gordy Jr. le cose si sono risolte in maniera positiva, per la sorella non c’è stato più nulla da fare. Per questo alcune delle canzoni di questo album hanno assunto un significato particolare.

Da I Don’t Want To Feel Like That a Too Many Memories e alla title track Long Stretch Of Lonesome l’interpretazione ha acquistato quel qualcosa che solo chi ha attraversato determinate avversità può rendere in maniera così sentita.
Non mancano comunque i brani divertenti e trascinanti in un album nobilitato dalla presenza come compositori di grandi ‘firme’ di Music City quali Kim Richey, Gretchen Peters, Jim Lauderdale, Kostas, Stephen Bruton e Gary Scruggs.
L’iniziale The Party Ain’t Over Yet con il suo delizioso sapore cajun, High On Love e You Don’t Seem To Miss Me in cui duetta con il grande George Jones, sono i brani che aumentano il ritmo in un disco che comunque è strutturato principalmente su brani mediolenti.
Uno di quei dischi che molti critici che si interessano di new country inseriranno tra ì migliori dell’anno. Io sono sicuramente tra questi.

Epic/Sony EK 67997 (New Country, 1997)

Remo Ricaldone, fonte Country Store n. 40, 1997

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