Approdato a Nashville da Boston, in soli tre anni si è costruito una reputazione tale da divenire uno dei più rispettati nomi della scena alternativa country della città. Non un fenomeno così appariscente come gli emergenti Greg Garing o BR5-49, Paul Burch si fa più notare per lo spessore del suo linguaggio musicale, concretamente espresso come autore, interprete e bandleader, in una dimensione country senza tempo. Egli ha una predilezione per la tradizione, per il classico, e un genuino feeling per le sonorità un pò retro di questa musica. La sua band, i WPA Ballclub, suona un country senza tempo, dalle atmosfere casuali e rilassate di chi può passare con irrisoria facilità dal repertorio di Hank Williams, Bob Wills, ErnestTubb sino ad arrivare a Lyle Lovett.
Se quest’ultimo può essere un punto di riferimento sul versante cantautorale, Paul, al suo debutto per la francese Dixie Frog, dopo aver trovato chiuse tutte le porte delle labels americane, dimostra di sapersi muovere con sicurezza in repertorio country-roots originale ispirato alla tradizione. Da buon ‘neo-tradizionalista’, rivisita il passato con moderna sensibilità e gusto.
Pan American Flash, registrato con pochi mezzi e live in studio, ha suoni freschi ed accattivanti, impreziositi da soluzioni strumentali, in prevalenza acustiche, di rara grazia e bellezza. Tredici canzoni originali che guardano al passato ma sono rivolte al futuro; i protagonisti sono: Paul, chitarra e voce (da notare che divide l’attività con un’altra band, i Lambchop), Paul Niehaus, lap- steel, Deanna Varagona, voce, Greg Stearns e Kenny Vaughn, chitarre, Jason Carter, violino, e Markie Sanders, basso acustico. Come fa orgogliosamente notare Burch, i suoni in studio sono gli stessi che tutte le sere sono in grado di offrire, dal vivo, nei locali di Nashville.
Dixie Frog DFG 8460 (Alternative Country, New Traditionalists, 1996)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 20, 1997