Peter Rowan è un amico, lo è diventato alla fine degli anni ’70 quando ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente. In seguito non sono mancate le occasioni di scambiarci visite piacevolmente conviviali e di chiacchierare del suo fulgido passato nelle fila dei Bluegrass Boys di Bill Monroe, nella compagine dei Seatrain, in quella dei Muleskinner, fino alle varie tappe della sua fulgida carriera solista. Varie sono state anche le esperienze discografiche al fianco di altri solisti (basti ricordare il recente episodio con Don Edwards), ultima delle quali questa eccellente prova che lo vede dividere i credits di titolare con il blasonato chitarrista bluegrass Tony Rice.
Dai suoi esordi solistici di California Autumn (Rebel 1975) alla militanza insieme al fratello Larry al fianco di Chris Hillman e Herb Pedersen, santoni del country rock californiano anni ’70, passando per varie esperienze di gruppo (Tony Rice Unit e Rice Brothers) e solistiche, fra le quali vale la pena di ricordare il tributo a Gordon Lightfoot (Tony Rice Sings Gordon Lightfoot – Rounder 1996). Questo You Were There For Me è delicato e morbidissimo nella sua veste prettamente e rigorosamente acustica.
Tutti i brani sono firmati da Peter, con l’eccezionale aiuto del fratello Lorin e di Amanda Rowan in Cowboys & Indians, dove Tony Garnier eccelle al basso con il doppio manico, grazie anche ad un altissimo livello qualitativo della registrazione. Ulteriore contributo a livello compositivo, Peter lo riceve da Jerry Ferris in quello che – almeno a mio parere – resta il gioiello del disco, Come Back To Old Santa Fe, una ballata molto classica nella sua costruzione armonica, dove Robert Emery compare alle harmony vocal, con un persistente profumo di Messico, di paesaggi del sudovest Americano, di tramonti infuocati, di cantinas sperdute nel deserto e di tutti quei luoghi comuni che hanno sempre accompagnato i nostri sogni di inguaribili romantici innamorati del vecchio West e di tutti i suoi stereotipi.
In tutto l’album Peter si esibisce alla chitarra ritmica ed al canto, mentre Tony Rice si occupa delle parti di chitarra ritmica e soprattutto solista. Il basso passa dalle mani di Tony Garnier a quelle della dolce Bryn Bright (altrettanto capace), moglie del mandolinista Billy Bright, che si alterna fra lo strumento che fu caro a Bill Monroe e la mandola. Solo in Ahmed The Beggar Boy fa capolino la batteria di Larry Atamanuik, peraltro sempre molto discreta e mai invadente.
Il disco scivola via con estrema piacevolezza e quasi non ci si accorge che siamo oramai alla fine dell’ascolto, d’altronde non è un gran problema, visto che hanno inventato l’auto-reverse…
Rounder 11661-0441-2 (Country Acustico, Bluegrass Tradizionale, Singer Songwriter, 2004)
Dino Della Casa, fonte TLJ, 2005
Ascolta l’album ora