Trio strumentale per palati fini. Non a caso lo strillo pubblicitario recita “This is new acoustic music at the finest”. Il chitarrista David Grier, il contrabbassista Todd Phillips e il mandolinista Matt Flinner (più i primi due del terzo, in verità) sono vecchie conoscenze per chi ama e ascolta bluegrass, seppure in quella forma riveduta e corretta, diciamo ‘progressive’, che ha avuto in David Grisman un sensibile pioniere.
Immersi in una luce calda e arancione, tra camini accesi e tronchi d’albero usati come sedie (probabilmente l’abitazione di Phillips), i tre fuoriclasse si producono in nove brani strumentali di loro composizione che suonano come una conversazione a tre voci. Siamo dalle parti del disco realizzato qualche anno fa dal supertrio Meyer/Douglas/Barenberg, ma con un supplemento di dolcezza legato all’ispirazione ‘californiana’.
Il suono – piacevole, fluido, lirico, naturale, a tratti aggressivo, mai invadente – è da applauso, specie quando il terzetto ‘pesca’ in certe atmosfere new age, rinnovandole nelle forme e nel linguaggio. Per dire, insomma, che il disco non è raccomandabile solo a chitarristi, mandolinisti e contrabbassisti; anzi, la libertà improvvisatoria che esce dai nove brani, pur disciplinata alla piacevolezza delle melodie, fa di Phillips, Grier & Flinner un regalo ideale per chiunque abbia a cuore un’idea di musica libera, duttile, fuori dagli schemi commerciali.
Sul piano delle composizioni forse è Grier a emergere sugli altri, soprattutto nell’accattivante A Long Time Ago o nel leggiadro Told You, mentre Flinner – un’autentica rivelazione – mostra di che è capace nel brano che apre il disco, l’ottimo Paint It Shut.
Quanto a Phillips, si conferma – con Mark Schatz ed Edgar Meyer – uno dei contrabbassisti più duttili e misurati della scena acustica americana.
Ne sa qualcosa il nostro Beppe Gambetta, che lo chiamò per uno dei suoi dischi.
Compass 4279 (New Acoustic Music, 1999)
Michele Anselmi, fonte Country Store n. 51, 2000
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