Lost Train Of Thought non è il seguito del fortunato Loco’s Gringos Lament, che ha ridato lustro al suo nome anche fuori dai confini del Texas ma il lavoro precedente. Originariamente edito in forma privata da una label autogestita agli inizi degli anni ’90, il treno e tutto quel che contiene, viene ritrovato proprio grazie al successo del suo lavoro seguente per la DejaDisc. E, al di là della mera opportunità dell’operazione commerciale e della sua tempestività, si tratta di opera meritoria.
Non solo possiamo ascoltare la sua classica These Eyes, magistrale country ballads cantata in duetto con Willie Nelson e con la presenza di Bugs Henderson alla chitarra, ma apprezzare un cantautore al meglio delle proprie possibilità espressive e creative. Un’altra serie di onesti e realistici ritratti della vita e dell’amore, caratteri veri e toccanti come pochi.
Songs come Portales e When She Sang Amazing Grace, grazie alle toccanti e dirette emozioni che sanno offrire, nulla hanno da invidiare alle ballads del più celebre Loco’s … che lo hanno portato sulla copertina di OOT. Momenti di grande musica che riportano questo cantautore proprio alle radici honky tonk, ad un country senza tempo, in una dimensione cosi intensa, palpitante e vera che Ray Wylie e pochi altri sanno creare.
Accompagnato da un cast tutto texano, il fido Terry Ware alle chitarre sempre in evidenza, Hubbard spazia tra ballate ad ampio respiro, dove è impareggiabile, brani dagli accenti rock e rockabilly, love-songs e country-rock. In un’epoca dove le innumerevoli produzioni country mancano sempre più di spessore e sono sempre più retorici esercizi di pop-acustico, opere come Lost Train Of Thought spiccano ancora una volta come rivoluzionarie, profonde e vere: genuinamente ‘roots’. I cercatori del country perduto ora sanno dove ritrovarlo.
DejaDisc DJD 3223 (Singer Songwriter, 1995)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 14, 1996
Ascolta l’album ora