Un gruppo difficile da classificare: i Ramblers non suonano come i…, non somigliano ai…, il loro repertorio non coincide con quello di nessun altro gruppo.
Seono i Red Clay Ramblers e basta.
In possesso di una formazione musicale di tipo tradizionale (Tommy Thompson, banjo clawhammer, e Bill Hicks, fiddle, sono stati personaggi di punta del panorama del revival delle string bands, avendo fatto parte tra gli altri della Hollow String Band) hanno messo le loro capacitá artistiche al servizio della sperimantazione.
La presenza del piano (Mike Craver) e della tromba (Jack Herrick) non deve far inorridire.
Le scelte di repertorio vanno da brani degli anni ’20 e ’30 (quella che l’amico Bau Graves dei Blue Sky Serenaders di Portland, Maine, definisce scherzosamente la ‘Old Wave Music’) a classici di Jimmie Rodgers e della Carter Family, fino a composizioni originali del gruppo.
Il tutto, in un dosaggio molto intelligente, fornisce quaranta minuti di musica di buona fattura, piacevole, in grado di trasmettere sensazioni precise (soprattutto allegria), facendo passare in secondo piano la sterile polemica sulla ‘purezza’ o meno del prodotto musicale.
E non puó essere certamente l’incertezza sulla giusta collocazione di un disco come questo nella vostra discoteca che potrá farvi sorgere dei dubbi sulla sua validitá.
Questo l’antefatto. E se vi ho convinti o perlomeno incuriositi, passiamo ad esaminare da vicino i momenti migliori.
Ottime ad esempio le versioni di ‘traditionals’, da Rockingham Cindy al medley Blue Jay-The Girl I Left Behind Me, a Flying Cloud Cotillion (una fiddle-tune molto tirata, con l’insolito piano di Mike Craver in un ottimo lavoro solistico e di accompagnamento.
Valide le composizioni di membri del gruppo The Hobo’s Last Letter, The Ace e The Corrugated Lady, queste ultime due con piano, tromba e kazoo, in stile anni ’20.
Molto incisive anche I Was Only teasing You (dei Tobacco Tags), The Beale Street Blues di W.C. handy ed il tributo a Jimmie Rodgers, Mississippi Delta Blues.
E non sarebbe finito, perchè per questa loro terza fatica discografica i Ramblers non si erano certo risparmiati, incidendo ben quattordici tracce.
Forse non tutte le precedenti e successive incisioni del gruppo sono risultate perfettamente centrate, ma ascoltare ad otto anni dalla pubblicazione questo Twisted Laurel e trovarlo ancora cosí fresco e vivo è la migliore garanzia della sua validitá.
Flying Fish FF 030 (Old Time Music, 1976)
Mariano De Simone, fonte Hi, Folks! N. 2, 1983