Il nome di Rich O’Brien, eccellente strumentista (chitarra e mandolino) e raffinato produttore di sonorità western, è indissolubilmente legato alla recente riscoperta della cow-boy music ad opera del grande pubblico musicofilo statunitense. Il soprannome di ‘prezzemolo’ gli si adatterebbe alla perfezione, in quanto il suo nome figura nei credits delle recenti registrazioni ad opera dei luminari del genere, fra i quali Tom Morrell, Michael Martin Murphey, Trudy Fair, Red Steagall e Don Edwards.
Sono proprio questi ultimi due alfieri del filone western a firmare le note introduttive dell’album di esordio del nostro fantasioso chitarrista, dotato di una strepitosa tecnica in termini di flat-picking.
La prima sorpresa ce la riserva il fatto che l’album non è del 1997 – come indica la data sulla versione stampata dalla Shanachie – bensì del 1996, quando uscì come CD autoprodotto dallo steso Rich e da questi distribuito privatamente con il codice ROB-1001.
Dopo la nascita della nuova etichetta Western Jubilee Recording Company (ad opera di Scott O’Malley, manager dei Sons Of The San Joaquin, Don Edwards, Waddy Mitchell, ecc), distribuita dalla benemerita indie suddetta, il dischetto è stato giustamente ristampato ed eccolo riaffiorare sui nostri tavoli redazionali, dopo che ne era stata fatta tempestiva menzione nell’ambito della rubrica ‘Tapes Of The West’ sulle pagine di Country Store.
Tutti i brani sono strumentali, fatta eccezione per I’ll Be With You In Apple Blossom Time, eseguita da Chris O’Connell, ex-vocalist degli Asleep At The Wheel.
La selezione si apre con Big Sky Bounce a firma Stephanie Davis (tre eccellenti albums western-oriented al suo attivo), con grande spolvero di chitarra, fiddle e dobro.
Waltz For Bridget è un languido valzer, che un tempo rappresentò un dono natalizio da parte di Rich ad una ‘special Texas lady’. Dolce e gentile quanto basta ad intenerire qualunque cuore, il brano si sviluppa sul fraseggio solista della chitarra, dei dobro e del mandolino.
Frequenti puntate sullo swing più classico (Swing 42 e The Gypsy’s Djewelry), senza dimenticare le influenze dell’espressione musicale di tex-mex music (Santa Rosa Serenade), per siglare un album rilassante, suonato come Dio comanda e registrato come e meglio di tanti prodotti erroneamente giudicati più ‘blasonati’ solo perché tenuti a battesimo da grandi etichette. Ottimo prodotto!
Shanachie 6024 (Traditional Country, Country Acustico, 1997)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 42, 1998
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