Richard Thompson - Small Town Romance covewr album

L’edizione originale di questo disco risale al 1984. Il sottotitolo Live/Solo In New York 1982, si riferiva ad un paio di esibizioni di Thompson, in ‘solitaria’, accompagnato esclusivamente dalla chitarra acustica. I brani erano infatti desunti dall’esibizione al Bottom Line dell’8 gennaio 1982 e al Folk City, il 29 e il 30 settembre dello stesso anno. La ristampa di Small Town Romance, opera imperdibile e caratteristica del più ispirato intimismo dell’artista inglese, vero specchio di un’anima straripante, ha dovuto attendere molti anni, a causa delle resistenze che il perfezionismo di Thompson ha sempre posto davanti alle pressanti richieste di ripubblicazione.
Senza voler confutare le riserve del musicista, il cui orecchio è certo più addentro del nostro ai meccanismi della musica suonata, riesce difficile, nel giubilo dell’ascolto, percepire segnale alcuno di manchevolezze e una cena pantagruelica dovrebbe essere offerta a chi ha convinto Thompson al passo.

Dal repertorio che ai tempi era già larghissimo, egli sciorinava alcune delle sue più affascinanti ballate, tempestando le corde nel suo tipico stile esuberante o lasciandosi rapire da delicatissime fughe sul manico, degne di una superba scuola tradizionale britannica. Il folk è stato nella sua arte, non una gabbia dorata senza via di fuga, ma un cemento essenziale nella costruzione di un mondo lirico dominato dall’inestinguibile desiderio di varcare quelle Colonne d’Ercole e cimentarsi in altro.
La carriera di Richard, l’eclettismo brillante che lo ha visto musicista universale, sono la prova di quanto il materiale tradizionale, pur restando un costante riferimento, non abbia impedito nuovi approdi, esperimenti, il coraggio di tirare una volta di più dadi che avevano già dato il massimo del risultato. Small Town Romance è un disco di canzoni moderne che senza la linfa della tradizione sarebbero avvizzite presto, al primo cambiamento di tempo. Contiene materiale di altissimo livello, dato con un temperamento ed una poesia non facilmente riscontrabili altrove.
Thompson è da tempo un modello per generazioni di chitarristi e cantanti che sono rimasti abbacinati dalla ricchezza del suo patrimonio, dalla versatilità di una voce sempre abile nel coinvolgere le emozioni altrui, salendo da un pozzo profondo dove si erano depositate formidabili esperienze.

Dai tempi aurei dei Fairport Convention, dal temporaneo sodalizio con Linda, da dischi memorabili, emergono nell’eccitante scambio di una dimensione live, unici gioielli come l’inquietante The Great Valerio, song avvolta da una malinconia pungente e dal profilo arcano, irripetibile nella sua profonda bellezza, o la title track Small Town Romance, altra melodia misteriosa, uno dei classici più incisivi, Time To Ring Some Changes, Beat The Retreat, Don’t Let A Thief Steal Into Your Heart, proposte con focoso ardore, grande temperamento.
Come dimenticarsi di Genesis Hall che riporta alla stagione gloriosa di Unhalfbricking nel suo andamento sofferto, nelle linee ondulate che l’attraversano, della dolente consapevolezza di Down Where The Drunkards Roll, della macerata, lenta A Heart Needs A Home?
C’era pure un omaggio ad Hank Williams, nell’interpretazione di un Honky-tonk Blues che manifestava l’inesistenza di limiti per Thompson a mutar pelle, a primeggiare nei giri blues, con la disinvoltura di un navigato maestro.

Due pezzi, tratti dalle due serate, arricchiscono, rispetto alla precedente stampa, Small Town Romance rendendolo, se mai si possa, più appetibile. Sono How Many Times Do You Have To Fall?, con le sue precise divagazioni sull’acustica, il fulgido strumentale Roll Over Vaughan Williams, nel quale Richard conferma la capacità di creare portenti tecnici sotto le sue dita. Complemento che non sposta di un millimetro la prelibatezza di un album appagante in ogni suo accento, la cui mancata reperibilità avrebbe potuto causare una voragine incolmabile nella discoteca di chi crede fermamente allo spirito che vive solo nella grande musica.

Hannibal HN 1419 (Singer Songwriter, 1998)

Francesco Caltagirone, fonte Out Of Time n. 27, 1998

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