Ennesima conferma per Roberto Dalla Vecchia, che con questo Grateful ci regala un’altra carrellata di splendide canzoni suonate con maestria, canzoni che lo stesso Roberto ha composto. Tutte tranne due, il tradizionale Flowers Of Edinburgh, una vecchia fiddle tune ben arrangiata e Addio, Mia Bella Ciao, una vecchia marcia composta durante il Risorgimento da C.A. Bosi e molto popolare tra gli Alpini in Veneto, un brano curioso che parrebbe fuori luogo in un disco del genere e invece, con mia grande sorpresa e soddisfazione, non lo è affatto e ci permette di ascoltare per la prima e unica volta in tutto il CD, la bella voce di Roberto.
La statura artistica di Roberto Dalla Vecchia gli permette di confezionare un gran disco senza dover ricorrere all’aiuto di tantissimi musicisti, giusto un paio di amici – Stefano Versolato al basso e Martino Coppo al mandolino – anche se Roberto decide di fare tutto da solo in alcuni brani, solo lui e la sua chitarra. Da non sottovalutare, inoltre, l’importante aiuto di Beppe Gambetta in Flowers Of Edinburgh e Ghost To Ghost.
Un album che fonde insieme i due grandi amori musicali di Roberto, quello per la musica bluegrass e quello per le melodie italiane. Ragazzo sensibile e romantico, Roberto dedica spesso canzoni a persone e luoghi che ama, come ad esempio quella che apre il CD, Ticket To Cesuna, dedicata alla piccola località dell’Altopiano di Asiago, oppure come Waltz For Mari, scritta per sua moglie Marina durante una loro vacanza sulle Alpi Austriache.
Sono entrambe stupende come stupenda è anche la canzone che chiude l’album, Maple Leaf, una canzone carica di emozioni e di significati che Roberto dedica ai primi immigrati italiani di inizio Novecento e che lui immagina come colonna sonora di questo loro lungo, sofferto ma anche affascinante viaggio.
L’ascolto di Grateful invece non è lungo, purtroppo, e non è nemmeno sofferto ma è certamente affascinante.
F-NET CD 015 (Singer Songwriter, 2006)
Roberto Campovecchi, fonte TLJ, 2007
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