Una coppia artistica, per non dire di chi lo è anche nella vita quotidiana, non rimane insieme per più di 25 anni se non si trova veramente bene insieme, se non fa le cose giuste. Sempre gli stessi: eternamente giovani, incredibilmente effervescenti, perennemente in armonia, Robin & Linda Williams sono un duo che va citato ad esempio su entrambi i fronti. L’ascoltatore che ama la country music nella sua purezza, quella seria, venata di bluegrass, honky-tonk e folk, l’archetipo dell’Americana in poche parole, si troverà subito in buona compagnia.
Poco è cambiato dagli esordi per la June Appal, si sono raffinati nella scrittura come negli arrangiamenti, tanto strumentali che vocali, i suoni sono più levigati, quasi ricercati. L’impatto emotivo non è più legato alla suggestione immediata dell’impasto di due voci e due chitarre che si accompagnano in struggenti country-folk ballads, è più dilatato in diversi particolari.
Nel genere canonico entrano in gioco più particolari, la sempre maggior cura delle soluzioni strumentali (i fidi Kevin Maul, resophonic guitar e voce, Jim Watson, basso e voce), il sempre più sofisticato uso delle parti corali, gli interventi di virtuosi come Tim O’Brien, Stuart Duncan e Kevin McNoldy, sono tutti elementi che aggiungono al loro modo di porgersi, sempre diretto, semplice ed immediato, un ulteriore grazia, una eterea magia.
Che dire di più riguardo a brani come The Perfect Country Song o Cold, Cold Heart, se non accennare di un raggiunto stato di grazia. La presenza di Mary Chapin Carpenter in So Long, See You Tomorrow e Rumble, arricchita anche da John Jennings alla chitarra elettrica, non fa che accentuare quella sensazione di beatitudine, di senso del compiuto, che le magnifiche songs di questo duo diffondono.
Sugar Hill 1064 (Singer Songwriter, Country Acustico, 2000)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 35, 2000
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