Corrina Rose Logston Stephens è la fiddler e cantante della band bluegrass High Fidelity, tra le più fresche e brillanti nuove realtà nel panorama attuale per quanto riguarda la tradizione, e ha ora rispolverato brani che da qualche anno giacevano in qualche remoto cassetto per proporre il suo primo sforzo solista in grado di defilarsi dal classico sound del gruppo di cui fa parte per scavare più nel profondo del retaggio culturale in cui è cresciuta.
Non è un caso infatti che abbia voluto presentarsi con il nome di Rrinaco che era il nomignolo con cui veniva chiamata da ragazzina ma è nel repertorio scelto, in gran parte originale ma con un legame fortissimo con la country music più tradizionale, con gli antichi inni religiosi e in generale con i suoni appalachiani che nelle tredici canzoni di questo Little Songs trova la sua massima sublimazione.
Delle notevolissime doti strumentali chi ha conosciuto la musica degli High Fidelity ha potuto accorgersi pienamente, del suo talento vocale, seppur condiviso con altri, si poteva capire quanto fosse interessante ma è qui che la nostra riesce ad esprimere pienamente quanto questi suoni facciano parte del suo DNA. La spontaneità, la cristallina bellezza delle melodie e il purissimo talento artistico di Rrinaco sono qui presenti in gran quantità e sia quando i temi si avvicinano al sacro come nelle splendide The Veil Has Been Lifted che apre il disco, Two Or More e I Have Changed, sia quando ci si affida al ‘pubblico dominio’ come nella suggestiva The Voice Of The Southland dal titolo altamente significativo dove fa capolino l’influsso del blues o nella potente Abide With Me della coppia Henry F. Lyte e William H. Monk, il fascino è palpabile grazie a performance di elevatissima qualità.
Curiose sono poi le inflessioni africane nella gustosa Elephant In The Room mentre legate a vicende più personali sono Enough Of This Way e Get Along Somehow, sempre e comunque rivisitate con uno spirito universale che le rende deliziose e molto, molto piacevoli.
C’è comunque da segnalare quanto sia vincente la produzione, nelle mani della stessa Corrina Rose Langston Stephens, coadiuvata da una ‘backing band’ di livello che vede le chitarre (in un caso anche elettrica) del marito Jeremy Stephens, altro pilastro degli High Fidelity, il mandolino di Casey Campbell, il contrabbasso di P.J. George, le soffici percussioni di Kevin Buchanan e gli interventi sempre preziosi del grande Doug Jernigan alla pedal steel che danno vita ad un suono che risulta impeccabile.
Il fascino ‘old fashioned’ delle canzoni di Little Songs, dalla divertente e swingante Introvert Me alle considerazioni sulle relazioni interpersonali di Uncomfortable (The Turn Signal) che può avvicinarla alla Alison Krauss meno tradizionale fino alla conclusiva e pianistica Not That Bad contribuisce in maniera fattiva alla riuscita di un lavoro assolutamente di valore.
Rebel REB-1884 (Bluegrass Tradizionale, Country Acustico, 2025)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2025







