Rusty Wier - Rusty & Son – Live At Poor David’s Pub cover album

Rusty & Son – Live At Poor David’s Pub è il nono album per Rusty Wier, veterano della scena texana, operante in senso discografico fin dal lontano 1974. Cantautore country-oriented, ma sostanzialmente artefice di un’espressione artistica più variata rispetto ai filoni-guida, soprattutto negli ultimi anni, Rusty Wier ci presenta il suo secondo progetto ‘live’, anche questo registrato nel noto locale di Dallas, Texas chiamato Poor David’s Pub, in questo caso accompagnato dal figlio Coby alla chitarra elettrica solista e da un pugno di amici fidati che rispondono ai nomi di Cole El Saleh (tastiere e voce), Charlie Bickley (basso e voci) e Jeremy Bow (batteria e percussioni), tutti e tre già presenti nell’ultimo CD in studio intitolato Are We There Yet?.
Rusty & Son, quasi un’ora di sana musica dal vivo ripartita su otto brani, tratti per lo più dal suddetto album oppure in forma di proposte inedite sulla discografia solista. Fra i primi vale la pena di citare la storia vera di Pirogue Joe, incarcerato per l’omicidio della moglie e del cugino, uccisi entrambi con un’unica pallottola “…per risparmiare sulle munizioni…” scherza lo stesso Rusty nel presentare il brano. Si tratta di una ballata acustica, ma non per questo mancante di grinta, grazie anche alla matura performance vocale del nostro.

Dalla stessa fonte proviene anche Cuervo’s Gold, ballata ad alto tasso alcoolico, giocata su una trama basata su personaggi e circostanze che richiamano alla mente famose marche di whiskey (i figli di Albione lo scriverebbero ‘whisky’), quali Johnny Walker, Jim Beam, Glenlivet, ecc, oltre ad altri alcoolici vari (se non sbaglio la stessa Cuervo’s Gold è una nota marca di tequila). Il brano comparirà anche in versione live sul nuovo CD Live From Meridian, Texas del compagno texano Larry Joe Taylor, dove figurano nomi quali Tommy Alverson, Brian Burns, Ed Burleson, Brent Mitchell Band, Shaver, Owen Temple ed altri.
Sempre dall’ultima performance di studio arrivano Getaway Holiday, Fannin’ The Fire e la conclusiva Cowboy Who Loves To Sing The Blues.
Dotato di una vocalità molto personale e ‘tirata’, Rusty ci offre interpretazioni convincenti e vissute, filtrate attraverso un modo di sentire la musica che, in un contesto texano, risulta quanto meno anomalo.

Tinte R&B e sonorità nere arricchiscono non poco il contenuto di Getaway Holiday, mentre Fannin’ The Fire risulta invece rilassata ed introspettiva, con assonanze di Georgia On My Mind dietro l’angolo. Il brano assume ben presto le caratteristiche di un lunghissimo medley (quasi 18 minuti!) che include la rielaborazione del classico Try A Little Tenderness. In un tempo così dilatato trovano spazio i vari strumentisti per esibirsi in elaborati a-soli e Coby non si lascia certo sfuggire l’occasione per sottolineare la sua destrezza con la chitarra elettrica solista.
L’esibizione si conclude con il blues elettro-acustico di Cowboy Who Loves To Sing The Blues, esercizio molto lineare con reminiscenze delle puntate blues care alla Marshall Tucker Band, anche se Coby Wier non è certo Toy Caldwell.
Il risultato globale è comunque indubbiamente interessante, se non altro per la varietà di proposte che caratterizzano questo Live.

Poor David’s PDRD 1080 (Singer Songwriter, Traditional Country, Roots Rock, 1999)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 66, 2003

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