1991-‘99, nove anni è durata questa bella esperienza. E che potesse rivelarsi così bella nemmeno loro se l’immaginavano. Nati per caso (dicono grazie a John Hartford che ha ‘paccato’ un workshop al quale s’erano iscritti e che si trasformò in una jam session che li mise insieme) lontani dalle terre del bluegrass, dopo tre anni di prove entrarono in studio per il debutto, con l’apporto di quel mago di Tony Furtado a sostituire il banjoista che lasciò in quel periodo.
Fu successo: la Signature chiese di ristamparlo e ciò gli permise di guadagnarsi notorietà nazionale, finendo addirittura nella classifica Gavin Americana. Il seguito, Passion Train del ‘95, venne realizzato col banjoista che nel frattempo tornò nel gruppo, ma ancora con Furtado che suonava un’ibrido strumento dobro-banjo e con altri al dobro e percussioni. Infine, con Bottleneck Dreams, registrato a Nashville nel ‘98, si chiuse l’avventura.
Questo doppio CD raccoglie i primi due dischi con l’aggiunta di cinque inediti. Bastano le prime note della prima canzone per capire che i tre arrivavano da esperienze diverse; non è necessario leggere gli autori scelti dalla band per capirlo, ma magari aiuta: Kate Wolf, Bruce Cockburn, Lennon-McCartney, Bruce Springsteen, Shawn Colvin, Tim O’Brien, John Gorka, Claudia Schmidt, Gillian Welch… Che dire? Eclettici, no?
In quanto a risultati, senza lasciarmi influenzare dal fatto che il debutto fu un ‘enorme’ successo, vi confido di preferire il secondo, meno ‘acido’ nei cori, più solare nelle melodie e negli arrangiamenti, meno cupo insomma.
La filosofia di questo gruppo, l’avrete inteso, è diversa da quella dei musicisti del Sud Est. Io preferisco questa…solo che nel Sud Est suonano meglio. L’ideale sarebbe incontrarsi a metà strada. Lì s’erano trovati i Newgrass Revival. Ma inutile piangere sul passato…
Signature Sounds 1261 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Progressivo, 2000)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 58, 2001