Sammy Kershaw - Labour Of Love cover album

Quando si parla di ‘radici’ musicali dei cantanti new country emersi in quest’ultima decade si è quasi sempre inserita quale fonte di ispirazione la figura di George Jones. Sicuramente il cantante che più di ogni altro si avvicina vocalmente al grande George è questo personaggio nativo di Kaplan, Louisiana, cugino tra l’altro del famoso fiddler Doug Kershaw.
Giunto al settimo album (contando l’immancabile greatest hits), Sammy Kershaw già dal primo disco inciso nel 1991 dopo una lunga gavetta e all’età di trentatre anni, ha raggiunto una grande e meritata popolarità negli States.
Ma è con gli ultimi due albums che a mio parere ha confezionato i lavori più maturi e godibili sia dal punto di vista vocale e strumentale che da quello della scelta dei brani da interpretare. Merito indiscusso è da ascriversi alla collaborazione con il produttore Keith Stegall (già con Alan Jackson) che ha iniziato a lavorare con Sammy Kershaw dal precedente Politics, Religion And Her affiancandosi a coloro che avevano prodotto i precedenti albums: Buddy Cannon e Norro Wilson.

Con questo Labor Of Love si prosegue sulla via tracciata in precedenza, trovandoci di fronte un artista che vocalmente ha pochi rivali e che, pur proponendo una musicalità moderna, rimane profondamente ancorato alle tematiche care alla più classica tradizione country.
Musicalmente troviamo il solito esperto manipolo di affidabili sessionmen (Brent Mason, Paul Franklin, Hargus ‘Pig’ Robbins, Stuart Duncan) che affiancano magistralmente il nostro sia nelle ballate più accorate che nei brani più trascinanti e veloci.
Da segnalare assolutamente come ‘gioiellini’ l’iniziale Honky Tonk America di Bob McDill, un vero e proprio inno blue collar, lo splendido quadretto di ’Small town America’ che è Shootin’ The Bull (In An Old Cowtown), il cajun di Little Did I Know, il classico honky tonk di Labor Of Love e la pregnanti ballate One Day Left To Live e Matches.
A chi non lo conoscesse ancora consiglio caldamente di accostarsi agli ultimi due albums. Scoprirete una voce tra le più calde ed affascinanti dell’attuale panorama new country americano.

Mercury 314536318-2 (New Country, 1997)

Remo Ricaldone, fonte Country Store n. 41, 1998

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