Nativo di Philadelphia, Scott McClatchy si è fatto un buon nome a livello locale grazie ad un mix di rock’n’roll, country music e forti influenze irlandesi prima di trasferirsi a New York e a collaborare con musicisti legati all’ambiente roots rock come The Del Lords, Bodeans e Dion Di Mucci tra gli altri. Quattro interessanti dischi all’attivo in un arco temporale di una decina di anni, questa è la produzione di Scott McClatchy, quattro produzioni indipendenti che hanno rivisitato con grande passione le radici americane, spesso rivestendole di abiti irish.
A Dark Rage è un lavoro curato e ricco di spunti, brillante e ispirato, per nulla penalizzato dal punto di vista tecnico dall’essere prodotto con un budget ridotto, anzi l’entusiasmo palpabile che già si nota dall’iniziale title-track, genuino manifesto delle intenzioni musicali, lo rende assolutamente degno di nota. A Dark Rage è un eccellente irish rock con tanto di uillean pipes e solida sezione ritmica, bella melodia e interpretazione sincera e credibile, Another Bad Day At Boothill Graveyard è acustica e corale contrappuntata da un tin whistle a ricreare ancora atmosfere irlandesi, Pay For Your Own Actions è per contro un grintoso rock’n’roll che deve molto ai nomi citati in precedenza e sa molto di sixties, Twilight Years è ancora aperta dalla cornamusa di Isaac Anderson ed è una bella ballata acustica di sapore folk, Toasting My Friends è festaiola con un andamento tra Irlanda e Louisiana, Cigarettes, Breath Mints & Visine ha un attacco quasi Stonesiano e decisamente rockeggiante.
Ad insaporire il tutto, frutto della brillante vena compositiva di Scott McClatchy, ci sono due cover molto note ed amate: Sally MacLellane di Shane McGowan dal repertorio dei Pogues, travolgente e fedele allo spirito originario della band irlandese e American Land di Bruce Springsteen alla quale Scott aggiunge ulteriori sonorità irish facendola diventare quasi un traditional. Due ciliegine su una torta gustosa e consigliata.
Autoprodotto (Country Rock, Irish Folk, Roots Rock, 2010)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2012
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