Seldom Scene – Baptizing cover album

Da sette anni sulla scena insieme, i Seldom Scene, con la loro forza interpretativa ed il loro straordinario affiatamento vocale, rimangono una delle punte del bluegrass statunitense: i loro personali adattamenti, non alterandone lo spirito ma anzi rafforzandolo, dei vecchi country-gospels sono tra le cose più belle che si possa ascoltare nell’american music. A qualcuno questa piccola introduzione di Baptizing suonerà trionfalistica, io non ho rimorsi in questo campo, tanto meno quando si tratta di parlare di musicisti che stimo personalmente, i quali sono legati dal comune amore per la musica (non cercate gli albums dei Seldom Scene nelle classifiche country perché non li troverete. Solo pochi innamorati del country-gospel li comprano permettendo loro ed alla Rebel di continuare nel prezioso lavoro di conservazione della cultura musicale del proprio paese. Non tutti sapranno, ma è giusto sottolinearlo, che il gruppo suona molto di rado in pubblico, giusto quando i suoi componenti, che nella vita svolgono mestieri estranei alla attività musicale, se lo possono permettere), più che da interessi finanziari.

Il giudizio su Baptizing mi ha trovato combattuto e perplesso: ad una prima serie di ascolti, l’avevo infatti trovato statico negli schemi e nelle scelte (mancava, per esempio, quella apertura tipica da sempre nei dischi dei Seldom Scene, ma più accentuata in Old Train e The New Seldom Scene Album, ad includere nel loro repertorio brani di cantautori di progressive-country quali Crowell, Pedersen, Bennett, Craft, ecc. una scelta, questa, che si era rivelata una ventata di freschezza per la musica del gruppo), ma col tempo mi sono lasciato trascinare ed ho ceduto (che ci volete fare? La debolezza è umana…), per l’ennesima volta al fascino, un misto di raccoglimento spirituale e dolci sensazioni fisiche, sprigionato dalle loro interpretazioni.

Ci sono delle annotazioni da fare, per la cronaca, come la sostituzione (definitiva? Ho i miei dubbi…) di Starling che in queste registrazioni è ancora presente ad eccetto di tre brani, con il bravo chitarrista-cantante Phil Rosenthal. Il titolo e la stessa confezione del disco, invece, sono stati voluti da John Duffey, fervente credente in Dio, che con questo lavoro ha voluto rivelare apertamente i suoi profondi sentimenti religiosi. Baptizing è una opera composta ed unita, dove continuano a sfoggiare classe ed inventiva, oltre che il dobro di Auldridge, il mandolino di Duffey ed il banjo di Ben Eldridge, protagonisti di momenti strumentali del tutto pregevoli. Tom Gray è, con il suo contrabbasso, il morbido background del gruppo, così come Starling, con i suoi sprazzi chitarristici (ne sentiremo la mancanza), è il felice riempitore degli spazi strumentali.

Tra le due facciate di Baptizing preferisco la prima; ci sono, palpitanti e vive, tutte le caratteristiche della loro musica: partecipazione comune e calore musicale. By The Side Of The Road di Wiseman, è un brano dallo spirito forte e tenero, condotto da due voci (Starling e Duffey) mentre gli strumenti si avvicendano in brevi avventure solistiche. Brother John è uno dei tre pezzi firmati da Rosenthal, che ha acquisito uno stile di comporre consono alle esigenze del gruppo. Il pezzo è notevole, con un coro, durante il ritornello, splendido! La voce di Rosenthal, anche se leggermente più nasale, si confonde facilmente con quella di Starling.

Una breve sequenza, tre in tutto, di country-gospels, porta verso la chiusura la side one: Dreaming A Little Cabin, arrangiamento di Duffey, avvolge completamente in una chiara atmosfera religiosa. Armonie vocali soffuse e strumenti suonati dolcemente; Fallen Leaves ripete gli stessi passi: il vispo banjo di Eldridge assieme al sinuoso dobro di Mike, danno un pizzico di colore ed animo ai cori seriosi ed ispirati. He Took Your Place, appartenente al grande repertorio di Flatt & Scruggs, ha l’andatura del gospel con certe componenti tipiche del glorioso duo. I Seldom Scene trasfigurano, nella loro rivisitazione, la bellezza originale del pezzo. Delizioso qui il fiddling di Ricky Scaggs.

Sulla seconda facciata altrettanta lucidità ma forse meno continuità: coinvolgono profondamente Hobo On A Freight Train To Heaven; Will You Be Ready To Go Home e soprattutto Were You There un pezzo gospel a cappella di sole voci con un impalpabile accompagnamento di chitarra ed un dolcissimo pizzicato di mandolino. Eccellenti i due brani di Rosenthal (Take Him In e Walk With Him Again) anche se inferiori a Brother John. Il sostituto di Starling mi aveva fatto miglior impressione nell’album degli Old Dog (Flying Fish 054). Ottimo il medley finale che raccoglie Amazing Grace, Get In Line Brother, Swing Low, Sweet Chariot e I Saw The Light, vede i Seldom Scene in una girandola incalzante di suoni e voci. Un disco da ascoltare e valutare con attenzione.

Rebel 1573 (Bluegrass Gospel, 1978)

Mauro Quai, fonte Mucchio Selvaggio n. 13, anno 1978

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