Skip Gorman - A Greener Prairie cover album

C’è una vecchia foto del 1968 di Skip Gorman accanto a Bill Monroe: i due suonano insieme i loro mandolini. Lo sguardo del grande Bill sembra dire: “Questo ragazzo non è poi male!”. Skip si era fatto le ossa ascoltando Jimmy Rogers e i Carters, ma in seguito un po’ di viaggi in Irlanda e Scozia allargarono i suoi orizzonti. Venne poi la scoperta di Carl Sprague ed altri, delle canzoni dei cowboys ed a quelle decise di dedicare la sua attività musicale. Le ‘cowboy songs’ non sono sinonimo di country & western come molti ancora credono; ne sono semmai un filone esile e relativamente poco rappresentato. Per l’aspetto tecnico-strumentale e stilistico sono assai più vicine alla old-time music che non al bluegrass o a Nashville. Con la OTM condividono l’apparente semplicità e linearità della melodia, ma allo stesso tempo l’intensità e il lirismo, oltre al fascino del ricordo del cowboy. Questo magnifico disco ci da l’occasione di fare un tuffo nel passato grazie anche alle note ad ogni brano ricche ed esaurienti, utilissime ad avviare una più profonda ricerca nella vita del cowboy: vedi per esempio Daily Welters Waltz, il brano conclusivo dove ‘Daily Welters’ è la storpiatura dello spagnolo ‘Dale Vueltas!’, un prezioso consiglio per l’uso del lazo.
Ma il nostro Skip è un grande cantante e un grande musicista e mette nella giusta luce l’apporto che la musica anglo-celtica ha dato alle canzoni dei cowboys. Un meditato ritorno alle origini insomma, sempre entro i margini del buongusto e della plausibilità come nel medley Platte River Pastoral/Bonaparte’s Retreat eseguito con gran classe in una inusuale accordatura del violino, DDAD.

Rounder CD 0329 (Cowboy Music, 1994)

Luigi Grechi, fonte Out Of Time n. 6, 1994

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