Everything You Thought Was Right Was Wrong Today, terza prova e definitiva consacrazione come una delle più interessanti realtà del roots-rock, Americana o No-Depression Sound che dir si voglia, per gli Slobberbone.
Il debutto del 1996 su Doolittle Records (Crow Pot Pie) aveva segnalato i nomi di Brian Lane (basso), Tony Harper (batteria), Mike Hill (chitarra e voci), Scott Danbom (fiddle ed organo) e Brent Best (chitarra, armonica e voce) come una delle formazioni più interessanti di quell’anno.
L’anno seguente il gruppo aveva sfrondato l’organico, trasformando la line-up in trio (Best, Lane e Harper), pur circondandosi di nomi stuzzicanti quali Lloyd Maines (pedal steel e dobro) e Susan Voelz (violino). Mike Hill ancora appare in qualche assolo chitarristico in questo secondo Barrel Chested, edito dalla solita Doolittle Records.
Il suono è ancora a tratti elettrico e ruvido, ma le influenze roots si fanno sentire in modo costante: l’acustica Engine Joe è un vero gioiellino, Front Porch brilla di luce elettroacustica propria, la ballata chitarristica Billy Prichard si commenta da sola e l’album spiana la strada a questo terzo e definitivo Everything You Thought…, il loro album della maturità.
Ai nostri tre amici si è unito a tutti gli effetti Jess Barr alla chitarra rock (?) ed al banjo, a testimonianza della strada intrapresa dal gruppo. Si fa abbondante uso di fiddle (Eric Lewis) ed accordion (Charlie Woods) per sottolineare le implicazioni roots del sound, rilassato e morbido a tratti, vigoroso ed epidermico in altri casi, ma sempre maturo e sicuro di sé, di dove andare e di come arrivarci.
L’iniziale Melt-down è un vero e proprio manifesto sonoro degli Slobberbone, la grintosa e roccatissima Placemat Blues ne è stimolante antagonista, l’acustica Trust Jesus ci porta per mano fra atmosfere bucoliche, dove la voce rappresenta un contrasto cercato.
L’intro chitarristico di Gimme Back My Dog è uno dei momenti (rock) più alti di tutto l’album, mentre la seguente That Is All paga il tributo ad uno dei mostri sacri del rock degli anni 60-70-80-90 e oltre: Neil Young.
Everything You Thought Was Right Was Wrong Today scorre così per oltre cinquanta minuti, senza momenti di cedimento, piuttosto rafforzando la sensazione nell’ascoltatore di trovarsi di fronte ad un grande disco. Così è.
New West 6021 (Alternative Country, Roots Rock, 2000)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 61, 2002
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