Steve Earle - Train A-comin’ cover album

Train A-Comin’ è un piccolo grande disco, un capolavoro di equilibrio, una sorta di unplugged album con una manciata di composizioni che il nostro ha scritto tra il ’74 e il ’95, ma non ha mai pubblicato. Musica acustica, semplice e diretta, che è in netto contrasto con il suo passato burrascoso: sembra quasi che la vita lo abbia toccato tanto duramente da decidere, almeno per il momento, di ammorbidirsi. Train A-Comin’ è un lavoro puro, fresco e privo di inibizioni: la rivisitazione delle proprie radici viene effettuata in modo spartano, con pochi strumenti e l’angelica voce di Emmylou Harris come supporto. Norman Blake, Peter Rowan e Roy Huskey sono i musicisti che lo accompagnano in questo viaggio a ritroso nelle proprie radici, puro come l’acqua montana, ma pieno di significati reconditi.
Train A-Comin’ nell’insieme mostra la caratteristica principe dell’autore: il sapere stravolgere le sue composizioni a seconda dello stile con cui le esegue. Una carrellata di brani in bilico tra passato, presente e forse futuro, che rappresentano una specie di catarsi musicale ed espressiva per un autore in grado di operare, anche grazie all’ausilio dei comprimari, in una dimensione acustica. Ne esce l’immagine curiosa ed accattivante di un musicista dalla personalità multiforme, alfiere del nuovo country, storyteller di razza, ispirato songwriter: così intenso e sensibile da passare da un brano all’altro, dal potenziale rocker all’interprete di bluegrass dai crepuscolari toni old time.
Un disco di questa fattura, con strumentazione scarna, dove la voce è in grande evidenza non è certo un veicolo fatto ad arte per nascondere difetti di vario genere: e qui difetti non ce ne sono proprio.

Winter Harvest CD WH 3302 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, Singer Songwriter, 1995)

Paolo Carù, fonte Out Of Timen. 10, 1995

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