Stuart Duncan - Stuart Duncan cover album

Fiddler della Nashville Bluegrass Band, Stuart Duncan è sicuramente rimasto impresso ai fortunati che hanno assistito ai concerti italiani di un anno fa.
Io ho di Duncan conoscenza attraverso i lavori della NBB e di quel raro album del 1981, Pre-Sequel, in cui gli adolescenti Alison Brown e Stuart Duncan davano prova di quello che sarebbero diventati proponendo per metà proprie composizioni.
Sam Bush, che partecipa ad alcuni brani del lavoro, ha scritto la presentazione di copertina. Lo ha fatto con annotazioni sinceramente entusiastiche, mancando però di sottolineare, per quelli che non lo conoscono, la particolarità dello stile di Duncan. Non aspettatevi solo strappa-applausi suonati alla velocità di Kenny Baker (bluegrass =velocità!), né con l’aggressività di un Mark O’Connor.
Lo stile di Duncan è a un primo ascolto ‘diverso’ da tutti gli altri, meno appariscente. Le caratteristiche principali sono il gusto e la pienezza e corposità del suono (grazie all’uso continuo di double-stops) e lo stile di arcata meno vicino allo standard del fiddler bluegrass (ricordando molto da vicino Byron Berline), unitamente a timing e intonazione perfetti.
Devo dire che anche a me l’ascolto inizialmente non ha comunicato sensazioni scioccanti, ma già a metà del CD devo dire ho cominciato ad apprezzare l’atmosfera non banale e le soluzioni melodiche non prevedibili, cosa che è frequente in molta della classica produzione bluegrass.
Volendo indicare i momenti migliori del CD devo dire che ho apprezzato particolarmente i brani tradizionali Brushy Fork Of John’s Creek-Mason’s Apron, Lee Highway Blues, Whistlin’ Rufus; molto meno convincenti le composizioni di Duncan G Forces, Thai Clips, The Passing, Miles To Go.

Brushy Fork Of John’s Creek-Mason’s Apron/ G Forces/ Thai Clips/ The Passing/  Miles To Go/ Lee Highway Blues/ Lonely Moon/ Whistlin’ Rufus/ The Summer Of My Dreams/ My Dixie Home/ Two O’Clock In The Morning

Rounder CD 0268 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 1992)

Mariano De Simone, fonte Country Store n. 17, 1992

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