Suzy Bogguss - Swing cover album

Anche Billboard, in una recente edizione, ha dedicato ampio spazio alla curiosa coincidenza che ha visto negli ultimi mesi diverse major nashvilliane mettere alla porta artisti di fama internazionale che, evidentemente, hanno smesso di vendere quanto le case si attendevano. Nomi altisonanti che negli anni ‘90 riempivano gli scaffali dei negozi con i loro CD di new-country e che, pur con una sensibile flessione, continuavano a far vendere un numero significativo di dischi, si sono improvvisamente, e in buona compagnia, ritrovati a dover battere altre strade lontane da Music Row alla ricerca di nuovi agganci.
Tralasciando i fattori che stanno determinando questo trend, si deve constatare che di questa situazione non possono che opportunisticamente gioire le etichette minori, almeno le più importanti tra di esse, in quanto offre loro la possibilità di inserire nella scuderia cavalli di razza che corrono ancora forte e che godono di una indiscussa popolarità. E’ il caso, e arriviamo al dunque, di Suzy Bogguss. Non una delle tante, signori, una delle migliori stelle che Nashville abbia avuto da un po’ di anni a questa parte. Un personaggio di qualità che ha prodotto diversi dischi di buon livello, una carriera premiata anche da collaborazioni importanti come quella con Chet Atkins. Oggi, lasciata la Liberty, Suzy Bogguss trova casa presso la Compadre Records per la quale se ne esce con un disco che difficilmente sarebbe riuscita a farci ascoltare attraverso la precedente etichetta.

Il genere proposto è nel titolo del CD, ma poco anzi nulla ha a che fare con il neo-swing che ha fatto riempire le balere d’America per un po’ di tempo, questo è swing che s’ascolta e non fa saltare, è un po’ notturno, fumoso e odora di bourbon, spesso è cantato a volume basso e con accompagnamento misurato, almeno nel numero di elementi: chitarra, piano, violino, contrabbasso, batteria e a volte sax o clarinetto. Il fatto che Suzy sia un artista country e che ad accompagnarla in questo episodio registrato a Austin, Texas vi siano gli Asleep At The Wheel, con un Ray Benson anche produttore, non deve però far pensare neanche al western-swing. E’ solo swing, nient’altro che swing.
Un bel disco d’atmosfera, fatto di molti brani pacati inframmezzati con equilibrio da canzoni ritmate, che se non fanno ballare obbligano comunque l’ascoltatore a schioccare le dita e a battere il piede a tempo. Brava Suzy, brava davvero.

Compadre 925151 (Country Swing, 2003)

Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 68, 2003

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