Sven Curth - People Never Seem To Amaze Me cover album

Da Lake Placid, Stato di New York, arriva un cantautore interessante e non facilmente classificabile, ricco di humor e profondamente attento ad osservare il mondo con occhio disincantato ma appassionato al tempo stesso. Quasi un ‘one man band’ che ha prodotto in maniera artigianale ma con risultati tecnici più che buoni un disco che passa con disinvoltura dalla classica folk ballad allo swing, al rock con influenze quasi da ‘world music’ per usare un termine desueto.
People Never Seem To Amaze Me porta la sua visione musicale e letteraria a toccare argomenti svariati, tutti trattati con levità e ironia, anche quando si entra nel personale. Ad esempio She May Be Fat But She’s Definitely Crazy è un country con influenze bluegrass ed un assolo chitarristico degno del miglior Chet Atkins (sua ispirazione e guida), Get Out e You Don’t Walk Alone che fanno da apripista al disco danno l’esatta percezione delle molte qualità di Sven Curth, strumentali e compositive. What A Day To Be Alive mi ricorda le tante band che uniscono country, bluegrass e rock con attitudini jam come i Railroad Earth, It’s Our Last To Get Drunk ha colorazioni irlandesi, tra Waterboys e Dubliners, I’m Getting Old inizia con un gustoso arpeggio di acustica a la Mississippi John Hurt per poi trasformarsi in un ‘talking blues’ personale e con il fascino della jam, Of Weddings è un country swing molto ‘old fashioned’ con in mente certe cose di John Hartford o di David Bromberg mentre il banjo guida ancora la veloce What If All You Are Is…? con nelle corde la country music un po’ outlaw di Jerry Reed e The Trouble With Earth Is The Humans chiude con disincanto un lavoro in cui riveste grande importanza il testo e l’accostamento tagliente e ironico di Mr. Sven Curth.

Autoprodotto (Alternative Country, Country Folk, Singer Songwriter, 2017)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2018

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