Terri Hendrix - Wilory Farm cover album

Wilory Farm è la seconda prova di una validissima giovane cantautrice texana di San Marcos nata nel 1969, che ha tutte le potenzialità per conquistare un pubblico molto più vasto del solito manipolo di aficionados di cose texane; una giovane Nanci Griffith in erba? Può darsi, ma la sua musica, un country-folk talvolta venato di pop con incursioni nel tex-mex, nello swing e altro è molto più varia.
L’album è prodotto dal grande ed immancabile Lloyd Maines, presente anche in veste di strumentista con chitarra acustica ed elettrica, banjo, dobro, mandolino, pedal steel e backing vocals oltre ai soliti nomi quasi sempre presenti nelle produzioni musicali del Lone Star State: John Inmon, Gene Elders, Ponty Bone, Riley Osburn, Paul Pearcy più alcuni ospiti che nobilitano l’incisione con la loro innegabile perizia (soprattutto il primo), i fisarmonicisti Joel Guzman e Bukka Allen che suonano in un brano ciascuno.
L’album è dedicato all’amica Marion Williamson, proprietaria di Wilory Farm, la persona che per prima diede a Terri Hendrix lezioni di chitarra e le insegnò a vivere con passione come sottolinea lei stessa nelle note di copertina, morta purtroppo qualche anno fa per un male incurabile.
Il cd contiene 12 brani più un ghost track Need To Be Free (suppongo solamente che s’intitoli così) una struggente folk-ballad solo voce e chitarra forse la canzone più bella dell’intero lavoro.

Le prime due canzoni del dischetto mettono subito in chiaro che Terri Hendrix è una cantautrice di grande spessore e personalità e non il solito bluff che attualmente ci propinano le majors, Flowers si apre con un delicato mandolino accompagnato dalle percussioni poi entrano la batteria e la bella voce di Terri e la canzone prende corpo, ottima anche la pedal steel del mago Lloyd Maines, come al solito il suo apporto strumentale è determinante, credetemi senza di lui questo brano non sarebbe lo stesso.
Walk On Me inizia con una timida chitarra acustica e una sonnolenta armonica, poi il brano esplode: batteria robusta sul fondo e la voce esuberante di Terri, definita dai critici d’oltreoceano ‘charming’ o ‘perky’, ci regala un brano davvero trascinante.
Wallet è un’altra song molto orecchiabile con una melodia che si memorizza facilmente, memorabili sono anche le parole di questa canzone.
Continuando nell’ascolto di quest’eccellente lavoro troviamo Hole In My Pocket un’intensa ballata acustica con dei cori molto belli, sicuramente uno dei pezzi migliori della raccolta.
La successiva Gravity orientaleggiante, è il motivo più strano del cd con John Inmon che suona addirittura il sitar, episodio comunque interessante.

The Know How è un texas swing gradevole, niente di più, Pluvia De Estrellas bellissima canzone del border sembra proviene da un disco di Tish Hinojosa, qui anche la voce della bionda Terri è straordinariamente simile a quella della cantautrice di San Antonio.
Un breve parlato introduce Albert, The Perfect Friend un brano jazzato, cupo e notturno da fumoso night club anni trenta, è l’episodio che m’entusiasma di meno, io non l’avrei neanche inserito nel dischetto.
L’album si conclude con Last Song di Julie Miller, una delle due cover presenti nel cd con la stupenda ghost track di cui vi ho già parlato.
Terri Hendrix è una simpatica ragazza del sud-ovest sincera e credibile, per gli appassionati di musica cantautorale un’occasione da non lasciarsi sfuggire; ora attendiamo la bionda texana al varco di un nuovo lavoro, certi che non ci deluderà grazie alla sua classe cristallina.

Tycoon Cowgirl 30001 (Singer Songwriter, 2000)

Ivano Ziglioli, fonte Country Store n. 61, 2002

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