Proprio a pochi giorni dalla scomparsa di David H. (Butch) McDade, il loro batterista e membro fondatore (l’uomo a cui gli Aces, secondo lo stesso Russell Smith, devono la propria esistenza), vede la luce il terzo album degli Amazing nuovo corso. Riunitisi nel ’95 per registrare una nuova versione dei loro classici, Rides Again, gli Amazing, nonostante ognuno abbia una più remunerativa carriera di autore, session-men o bandleader, non hanno resistito al richiamo del cuore. Perché, dopo 15 anni, una ‘reunion’? La risposta la potete solo trovare nella loro musica; se li amate, li capite. Quanta nostalgia riascoltando le nuove versioni dei loro classici che, ironia della sorte, non hanno ancora visto la luce in CD nella versione originale.
L’anno successivo, non trovando interesse in alcuna label, decidono di produrre un album per conto proprio: Out Of The Blue (’97). Nonostante siano tutti apprezzati musicisti di studio, decidono di registrarlo “come una volta”, con lo spirito dei vecchi lavori. Dal vivo in studio, quasi in diretta e con pochi ritocchi: “..per celebrare la gioia di suonare insieme, per sentirsi di nuovo una band”. La voce di Russell Smith, inattesa ma, come sempre, graditissima, ci si ripresenta con un altro pugno di songs originali. Sì, proprio un ‘chock full of country goodness’ presentate da un cuoco dalla voce senza pari. Una voce dolce e toccante, sporca e possente, trasudante southern-soul che esce da un uomo che ha tutto tranne la presenza scenica.
L’uomo qualunque nel Tennessee, tra Nashville e Memphis, ha mediato due anime. Le tradizioni musicali della musica bianca, old time music, bluegrass, country, western swing, lo stesso rock & roll, si incontrano e si fondono con quelle della musica nera, blues, gospel, soul e r&b. Le nuove generazioni sembrano sensibili a quella che, ai suoi tempi, sarebbe stata la ‘No Depression band’ per eccellenza. La più misconosciuta band di musica ‘americana’ della vecchia generazione ritorna con un nuovo album dal sound atemporale, permeato dal cosmico messaggio musicale southern che le loro canzoni emanano attraverso il loro impareggiabile front-man.
“Noi abbiamo qualcosa che ognuno a Nashville desidererebbe avere: un album di canzoni di Russell Smith. Non dimentichiamoci che è uno dei più grandi songwriters di tutti i tempi.” Così sintetizza il loro bassista Jeff Davis un album che ha proprio i sapori antichi e familiari della buona cucina casalinga. Piatti e prelibatezze che non abbiamo mai assaggiato prima d’ora, ma che ci sembra di conoscere da sempre grazie alla voce di Russell e al sound degli ARA.
Musicalmente è l’album più ricco e riuscito dalla reunion e le nuove country-soul ballads di Russell Smith, interpretate con la consueta, rassicurante ed espressiva voce grondante sentimento e passione, lasciano il segno. Inizia in chiave honky tonk, Yippe Yi Yo Yo, dove cita Patsy Cline, prosegue con la delicata ed avvolgente country-ballad The Rock con il tipico impasto di piano ed organo.
Jerry Fontaine And His Jammin’ Guitar è un rock & roll targato Sun-Memphis pieno di citazioni (Jerry Lee, Berry…) ed ironia.
Dancin’ With The One You Love è un escursione degli ARA verso il western swing, James Hooker ed il chitarrista Tony Bowles in evidenza.
Fake It ‘Till I Make If è un’altra corposa e pianistica ballad tipica del repertorio del gruppo, la performance vocale di Russell fa ancora una volta la differenza.
Guardian Angel è puro honky tonk sound con un bel lavoro delle tastiere e della twangin’ guitar di Bowles.
Makin’ Nothin’ Outa Somethin’ è una delicata love-song con un’intrigante steel-guitar a rivaleggiare con la voce di Smith.
Rednecks Unplugged è un ritmo veloce che coniuga honky-tonk country e rock & roll in puro Texas-style.
Vera Cruz è un brano solare e delicato che ha il passo delle grandi border-ballads.
Chiudono If I Could Call You Mine, soul-ballad bianca nel più tipico Amazing-sound, il duro rock elettrico di Dui/Sol e A Heart To Come On To.
Piano e steel guitar a sottolineare una performance strappalacrime di Russell alle prese con una love-song da brividi.
James Hooker, Billy Earheart, Jeff Davis, ed i nuovi batteristi Milton Sledge e Mike Organ, sono i vecchi-nuovi Amazing, comprimari del gigantesco affresco country-rock-soul del protagonista.
La voce e le canzoni di Russell Smith, la cui carriera solista non è stata più fortunata di questa antesignana ‘roots-bands’, sono il ranocchio non baciato dalla principessa-fortuna dello show-business.
Breaker ARA 03 (Country Rock, 1999)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 31, 1999