Burns Sisters - Out Of The Blue cover album

II genere precisato in testatina va stretto a questo trio di Ithaca, NY, perché anche blues, folk e musica irlandese sono ben presenti nelle canzoni raccolte. Jeannie, Annie e Marie, giunte al quarto disco per la Philo, non confermano in modo netto, a nostro avviso, quei segnali di qualità che erano emersi dal precedente Tradition-Holiday Songs e da In This World, album che avevano visto prevalere un’ispirazione folk genuina e scevra da compromessi. Il nuovo prodotto, pur confermando padronanza di mezzi canori e buon gusto, melodie comunque gradevoli e impeccabili impasti strumentali, si rivela appiattito e di più facile ascolto.
L’omogeneizzazione del suono è probabilmente il tentativo di proporsi a un pubblico vasto, passando per le stazioni radio e di ottenere risultati gratificanti. Compositrici dei singoli brani nei quali si alternano come lead vocal, le Burns Sisters non sfuggono alle strettoie dello standard, proponendo, per lo più, canzonette di trascurabile spessore, con pericolose discese nell’ovvietà e nel banale. Non tutto è così tristemente centrifugato in Out Of The Blue, qualcosa si salva.
Never Be Mine di Jimmy La Fave, con il folksinger texano al canto, una ballad di buona personalità, la mistica e caliginosa The Prayer Of St. Francis, la torpida e sudista I Love You Anyway rialzano un poco le azioni di un disco molto uguale a sé stesso.
Folk all’acqua di rose, country rimasticato, spruzzi di cajun, blues senza voli. Emmylou Harris allora diventa un modello irraggiungibile, anche se si possiedono voci terse e cristalline, ben intersecate le une con le altre. Se le idee sono modeste e la produzione sonnecchia, non si decolla. Interpreti dotate, vocalist di indubbia classe, le tre sorelle meglio farebbero rivolgendosi al ricco campionario di cover, come, con buoni risultati, hanno fatto illustri colleghe.

Philo 1228 (Alternative Country, 2000)

Francesco Caltagirone, fonte Out Of Time n. 38, 2001

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