Duhks - Beyond The Blue cover album

E’ estremamente complesso definire le coordinate musicali dei Duhks, band di Winnipeg, Manitoba, Canada, dalla carriera ormai ben definita e ricca, in possesso di una forza espressiva straordinariamente fantasiosa e vibrante che ha permesso loro di affermarsi dal 2001 come una delle più belle realtà del movimento neo-folk del continente americano.
Dalle tradizioni (anche francofone) della propria nazione al folk, alla country music, al blues, al soul, al cajun e alle ritmiche afro-cubane, tutto viene centrifugato in un insieme pregno di inventiva e di ingegno, proposto con grande perizia strumentale e vocale grazie al ritorno di Jessee Havey, eccellente vocalist dal fascino veramente carismatico, a Leonard Podolak, leader storico con il suo notevole 5 string banjo, alle mille percussioni di Kevin Garcia, al fiddle della ‘new entry’ Rosie Newton e alle molte partecipazioni che aggiungono un tocco multicolore alle canzoni di Beyond The Blue.

L’album si apre con la title-track scritta da Beth Nielsen Chapman e Gary Nicholson, noti autori di Nashville, una melodia di grande presa, ma è con la seguente Banjo Roustabout, un traditional riproposto con l’ormai pregevole tocco dai Duhks, che si entra nello spirito della band canadese, con passione, energia e anche sperimentazione. Il resto passa attraverso la loro particolare lente di ingrandimento, sviscerando i vari aspetti della musica americana delle radici, dalla ballata soul These Dreams alla sognante folk ballad Black Mountain Lullaby della brava Caroline Herring, dai sapori cajun di Lazy John cantata da Leonard Podolak alla francofona (ma con coloriture quasi afro grazie alle percussioni) Je Pense A Toi, fino alla celtica You Go East, I’ll Go West e alle atmosfere ‘neworleansiane’ di Just One Step Away firmata da Ruth Ungar che assieme all’altro membro dei Mammals Mike Merenda si occupa della produzione di un album caldamente consigliato.

Compass 7 4632 2 (Folk, New Traditionalists, 2014)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2014

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