Flatlanders - Live At The One Knite cover album

Immaginate Joe Ely, Butch Hancock e Jimmie Dale Gilmore che suonano per una platea di una quindicina di persone… è difficile? Forse non troppo se si ascolta questo splendido concerto del 1972, recentemente scoperto e che i tre hanno deciso di pubblicare a pochi mesi dal bellissimo Wheels Of Fortune.
Si tratta di una registrazione di ottima qualità che documenta uno dei tanti concerti tenuti dai tre molti anni prima che diventassero “più che una band una leggenda”.
Al di là del mero dato storico, l’ascolto di questo disco è assolutamente suggestivo, non solo per la dose di nostalgia che trasmettono le loro interpretazioni ma soprattutto per la grande cura con cui trattano il loro repertorio composto per di più da cover di brani folk, country e blues.
Più che nei dischi recenti dei Flatlanders qui emerge un’alchimia sonora perfetta tra le tre voci ma soprattutto ognuna di esse mantiene salda la propria individualità.
Ecco allora che si apprezza Gilmore nei panni del country-singer solitario, Ely in quelli del rocker hillbilly (splendida la sua voce che su Honky Tonk Blues e Settin’ The Woods On Fire rievoca lo spirito di Hank Williams) e Hancock che pur non cantando mai in veste solista si ritaglia alla perfezione i suoi spazi con due splendide canzoni a sua firma (The Stars In My Life e You’ve Never Seen My Cry).
Si passa così da brani di Townes Van Zandt (Waitin’ Around To Die e Tecumseh Valley), al Jesse Fuller di San Francisco Bay Blues fino ad arrivare alla splendida Walkin’ Down The Line di Bob Dylan, il tutto eseguito con l’apporto di alcuni fidati strumentisti come Steve Wesson all’autoharp, Tony Pearson al basso e John Reed, autore di una splendida parte di chitarra su So I’ll Run.

New West 6052 (Singer Songwriter, 2004)

Salvatore Esposito, fonte JAM n. 107, 2004

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