McLains - More Fun Than We Ought To Have cover album

Nella musica country le ‘music family’ sono una tradizione fin dagli inizi: il nome della Carter Family basti per tutti. Tale tradizione si è ben preservata nella musica bluegrass, che è musica per famiglie come poche altre (non lo dico io: una bella fetta del pubblico dei festival bluegrass è formato da famiglie con tanto di bambini al seguito).
Ci sono due tipi di music family: quelle in cui uno suona, di solito il padre/marito, e convince moglie, figli e cognati a fare altrettanto; e quelle di antica tradizione, nelle quali i figli imparano a suonare prima che a parlare, e la moglie viene cercata e trovata nell’unico ambiente che si frequenta: quello musicale.
Quelle del secondo tipo sono quelle che funzionano, ed è precisamente il tipo cui appartengono i McLains. La storia musicale della famiglia è vecchia di almeno tre generazioni, ed affonda le sue radici nella vecchia Europa.
Il gruppo, oggi, è formato dai fratelli Raymond e Michael, e dalla moglie di quest’ultimo, Jennifer. Sul CD compaiono, come ospiti, Al White (mandolino). Mike Stevens (armonica). Todd Phillips (basso) e Dennis Crouch (pure basso).
Raymond, che suona il banjo sia in stile Scruggs che frailing, ha fatto parte dei Virginia Boys di Jim & Jesse: si sente nel suo modo di cantare, nel bene e nel male.
Michael (chitarra) è stato con i Shadow Ridge di Kevin Williamson, e nella Front Porch String Band di Claire Lynch.
Tutti e tre cantano, e, secondo me, la voce migliore e più versatile è quella della signora McLain, che suona il mandolino.

Poche le cover: Take Me In The Lifeboat (deboluccia) e Foggy Mountain Top, ben riuscita, con il banjo suonato in old style.
Possiamo sentire un pezzo tipo southern gospel (It’ll Come To Me), un paio di swing (My Baby Thinks He’s A Train), uno strumentale in perfetto stile Bill Keith (Dizzy Fingers), con due banjo, ed un altro in perfetto stile Dan Crary (Star Of Munster), un paio di struggenti canzoni d’amore, ed un po’ di bluegrass contemporaneo.
Tutti i musicisti sono più che provetti, ed il suono è molto compatto. Forse, un po’ più di energia qua e là non avrebbe guastato. Ma, complessivamente, un gruppo da tenere d’occhio, ed un CD di piacevole ascolto.

Pinecastle PRC 1086 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 1999)

Aldo Marchioni, fonte Country Store n. 53, 2000

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