Finalmente l’atteso seguito di Town Of Ten che aveva rivelato una delle folk-bands acustiche più interessanti di questo fine millennio. The Old Joe Clarks sono una formazione dedita ad un folk urbano permeato da un old-time sound dalle gradevoli venature rootsy e country. La mente del gruppo è Mike Coykendall, autore di tutti i brani dell’album, vocalist e pluristrumentista proveniente da Norwick, Kansas. Si è trasferito a San Francisco con la moglie Jill McClelland, basso, clarinetto e melodica, dove hanno unito i loro destini ad un musicista locale, Kurt Stevenson, chitarre, formando gli Old Joe Clarks.
Le forti reminiscenze dei grandi folksinger del passato permangono, rese più dense e crepuscolari dall’uso del pump-organ in sottofondo.
Metal Shed Blues conserva tutte le qualità e la freschezza dell’album d’esordio le cui atmosfere, ricorderete, richiamavano quelle di un vecchio disco Folkways o di alcuni songwriters degli anni ’70, epigoni dei grandi padri come Guthrie, Seeger, sino ad arrivare a Dylan ed ai post-dylaniani, con toni di un classico e crepuscolare revivalismo.
La dylaniana e nasale voce di Mike Coykendall, non meno delle ballads di Metal…, sono arricchite, sempre in una essenziale dimensione semi-acustica, dalla presenza di nuovi membri nel gruppo: Mark Orton, chitarre, Rob Burger, tastiere, e Pat Campbell, percussioni, che rendono più concreto e vario il languido e sognante string-sounds dei OJC. Il gruppo brilla sempre per i toni delicati e pacati degli arrangiamenti, che sembrano voler non alterare la purezza delle songs di Mike. Prevalgono le sonorità nostalgiche, elegiache, spesso autunnali, che ci hanno fatto amare il primo CD. Melodie semplici, di una fluttuante linearità, che sembrano costruite per evocare ‘nostalgie folk acustiche’ di tempi sempre più lontani.
Checkered Past CPR 14 (Folk, 1999)
Tommaso Demuro, fonte Out Of Time n. 31, 1999