Thomas Rhett – Where We Started cover album

Thomas Rhett è uno dei maggiori esponenti del bro-country (corrente musicale sorta intorno al 2012 sulla scia del successo del brano Cruise del gruppo Florida Georgia Line). I temi trattati da questo genere sono pressappoco gli stessi: birra, ragazze e avventure nelle campagne su potenti pick up.

Thomas Rhett incarna alla perfezione lo stereotipo del cantante bro: le sue canzoni sono divertenti scacciapensieri, semplici ed orecchiabili, senza nessuna pretesa ma di grande impatto.

A 10 anni dal suo esordio sulle scene ci regala una serie di brani che possono essere considerati un’evoluzione dai primi successi in cui è facile notare una crescita non solo stilistica ma anche nelle tematiche trattate.

Where We Started, pubblicato nella primavera del 2022, nasce dopo varie peripezie ed ha richiesto più tempo del previsto, passando attraverso una pandemia ed un blocco dello scrittore. Thomas Rhett è autore o co-autore di quasi tutti i suoi brani e per questo lavoro ha dovuto vincere diverse avversità inaspettate che ci hanno però regalato un cantante più maturo e convincente.

Chi fa parte del bro-country viene etichettato come un artista triviale, di serie B, inconsistente e rozzo ma questo ragazzo della Georgia (quasi tutti i bros provengono da questo stato) ha dimostrato di avere a cuore la buona musica. É vero, il suo genere non appartiene al country tradizionale, non ha seguito le orme di suo padre Rhett Akins (che tra l’altro collabora nella stesura di molti suoi testi).

La sua musica è influenzata da vari generi tra i quali il rhythm & blues, l’hip pop e il rock e il nuovo giovane pubblico del country lo adora forse perché è una persona semplice che fa musica semplice perfetta per una giornata di sole o per i momenti di svago.

Where We Started in dettaglio

Il brano Church Boots è una simpatica canzone che ci fa capire, se ancora non fosse chiaro, che Thomas è sempre lo stesso ragazzo di un tempo, con le stesse abitudini e gli stessi valori tramandati dal nonno e dal padre e che hanno resistito agli scossoni dovuti al successo e alla notorietà.

Nel brano Angel, come già è avvenuto in precedenza, Thomas Rhett celebra l’amore, la dedizione e la complicità che lo legano a sua moglie Lauren. Il tema famigliare è sempre stato presente anche nei lavori precedenti, impossibile non citare Die A Happy Man o Blessed.

Death Row vede la partecipazione di Tyler Hubbard e Russell Dickerson e racconta di un concerto tenuto dai tre cantanti in un carcere per un gruppo di detenuti nel braccio della morte.
Un’esperienza molto toccante che ha generato un brano ricco di pathos, delicato e riflessivo.

Us Someday vede l’utilizzo di una sezione di archi che impreziosisce la traccia fondendosi sapientemente con la steel guitar e la batteria a dimostrazione che il country è in grado di accogliere le più svariate influenze musicali senza perdere in qualità.

La title track, che chiude l’album, è un duetto con l’artista pop Katy Perry e conferma la tendenza degli ultimi anni: una collaborazione sempre più frequente tra artisti country e pop.
D’altronde Thomas Rhett non è nuovo a queste cose: in passato ha duettato con Tori Kelly in una versione remix di Die A Happy Man e con Jordin Sparks nel brano del 2015 Playing With Fire.

Thomas Rhett e Katy Perry

Una nota curiosa che riguarda il brano Where We Started: mentre Thomas Rhett è sempre stato un grande fan di Katy Perry la stessa cosa non si può dire di lei. Infatti quando le è stato proposto di duettare con lui, la Perry non sapeva neanche lontanamente chi fosse Thomas Rhett tanto da chiedere informazioni al suo amico e giudice di American Idol Luke Bryan.

Questo sesto album in studio si è sviluppato in maniera del tutto diversa da come era stato inizialmente pensato e, alla fine, passo dopo passo, più che un punto di partenza si è rivelato essere un punto di arrivo: una buona combinazione di musica, artisti e strumenti che mantiene vivo l’interesse del pubblico per la musica di Nashville.

Valory (Country Pop, 2022)

Gloria Tubino, fonte TLJ, 2022

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