La definizione di musicisti per musicisti, o per intenditori, calza a pennello per Tim O’Brien e Darrell Scott. Questa prima prova insieme, dopo decine di collaborazioni comuni iniziata con Rock In My Shoe (’95) e proseguita sino al recente The Crossing di Tim o agli albums solo di Darrel per la Sugar Hill, Aloha From Nashville e Family Tree, lo conferma.
Realizzato dopo tre anni di concerti live in comune, Real Time è il punto di arrivo della voglia di suonare insieme di due musicisti cui certo il lavoro e le occasioni di suonare non mancano. L’ex Hot Rize nell’ultimo trentennio si è costruito una fama solidissima in quel di Nashville e il nuovo arrivato Darrell ha bruciato rapidamente le tappe con sessions per Guy Clark, Suzy Boguss, Pam Tillis, Martina McBride, Randy Travis, Sam Bush, John Berry e tanti altri, tanto che entrambi sono entrati a far parte nel supergruppo hillbilly di Steve Earle, The Bluegrass Dukes.
I due propongono una lunga serie di duetti, dove spiccano due covers di Hank Williams, A House Of Gold e Weary Blues From Waiting, due personali riletture di traditionals noti, Little Sadie e Keep Your Lamp Trimmed And Burnin’, e 9 brani originali dei due protagonisti, alcuni dei quali già ascoltati in altri albums.
Tim e Darrell si alternano a ogni sorta di strumento a corda, chitarra, banjo, mandola e mandolino, bouzouki, creando un album stilisticamente perfetto tra newgrass, country, e folk con fragranze celtic, gospel e old time. Voci e due strumenti che sembrano nati per armonizzare, per creare sonorità di trasparente bellezza in una dimensione informale ed intimista, quasi si trattasse di serenate suonate la sera tardi sotto il portico di casa.
Lungi dal sentirci disturbati, ci avviciniamo per fare nostra tanta grazia vocale e strumentale; due voci ed un luminoso e brillante string sound ci guidano.
Howdy Skies 1003 (Singer Songwriter, 2000)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 35, 2000
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