Come spiega lei stessa in The Journey…., note di copertina a cuore aperto traboccanti sincerità, quest’album è un viaggio nella sua carriera di musicista iniziata con un’autoproduzione nell’88 con Taos To Tennessee, proseguita con il repentino album per le majors, Homeland (’89) e alternando album per la Warner e la Rounder durante gli anni ’90. Proprio grazie a quest’ultima label, alla quale dobbiamo i recenti Sign Of Truth, Frintejas e Culture Swing, possiamo apprezzare il suo ‘viaggio musicale’ con cadenze regolari.
In questo lungo CD di 77 minuti, registrato ad Austin nell’Agosto dello scorso anno al Cactus Cafè, ritroviamo ben 15 suoi classici in versione live e due nuovi brani, She’s A Highway e Otra Vez, che confermano, anche se mai ve n’era la necessità, che Tish Hinojosa è la più creativa, credibile ed interessante folk-singer che abbia dato voce alla cultura ispano-americana negli ultimi anni.
Accompagnata da un’eccellente band, guidata dal fido Marvin Dykhuis, chitarre e strumenti a corda, e comprendente, basso, batteria, percussioni, tastiere e pedal steel (Marty Muse), e con ospite Santiago Jimenez all’accordion, Tish è performer brillante, sensibile e profonda.
Nelle sue delicate ballads, media, con sensibilità e gusto, i più svariati problemi politico-sociali della complessa vita di Frontejas tra due mondi tanto diversi per cultura, situazione politico-sociale e ricchezza. Racconta storie che trattano temi senza confini e tempo come i sentimenti umani. Border-ballads per un pubblico bilingue ma con un solo cuore. L’Hinojosa ci offre una visione della frontiera vista dall’altra parte, una panoramica più vera e completa che quella border-music che tanto amiamo citare vista dall’ottica dei ‘gringos’.
Viaggio musicale di un’anima grande.
Rounder CD 3221 (Singer Songwriter, 2003)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 42, 2003