Tom Russell - Modern Art cover album

Tom Russell è ormai da considerare una delle icone della canzone d’autore americana. Il suo periodo con la Hightone Records (cinque albums) gli ha permesso di esprimere appieno tutta la sua grande musicalità e la sua poesia in un ambito country e folk di notevole spessore. Con i suoi due ultimi dischi, The Man From God Knows Where del 1999 e Borderland del 2001, ha dapprima tracciato le coordinate delle sue radici musicali partendo dalle tradizioni dei suoi avi (irlandesi e norvegesi) e poi ha focalizzato con grande sagacia la musica del border tra Texas e Messico in uno dei suoi migliori lavori discografici.
Questo Modern Art non ha la stessa concezione dell’album ‘a tema’ ma raccoglie storie scritte su personaggi della vita americana (sport, cultura, musica) che lo hanno influenzato nella sua crescita e maturazione. Modern Art è prodotto dallo stesso Tom Russell con l’ormai inseparabile chitarrista Andrew Hardin e la collaborazione di Mark Hallman (a sua volta protagonista di queste sessions) e si avvale di alcuni tra i più validi nomi della scena musicale texana come il bassista Glenn Fukunaga, il polistrumentista/produttore Gurf Morlix e due grandi cantautrici che prestano le loro voci con estrema grazia, Eliza Gilkyson e Nanci Griffith. Soprattutto Nanci, da molto tempo amica di Tom Russell, lascia il segno tramite tre eccellenti duetti che, a mio parere, sono tra le cose più brillanti del disco: The Ballad Of Sally Rose scritta da Emmylou Harris e Paul Kennerley, Bus Station di Dave Alvin e Gulf Coast Highway, vecchio classico della stessa Griffith composto con James Hooker e Danny Flowers).

Altre cover interpretate con gusto e grande feeling sono The Dutchman di Michael Smith, un piccolo classico della canzone d’autore USA, la splendida American Hotel di Carl Brouse dedicata a Stephen Foster, uno dei maggiori autori americani dell’ottocento e Crucifix In A Death Hand, testo di Charles Bukowski sul quale Tom Russell ha ‘cucito’ una melodia evocativa e pregna di aromi ispanici. In medley con questa canzone, Tom ha intelligentemente unito una delle più belle melodie di Warren Zevon, Carmelita.
Il Tom Russell autore dimostra il suo periodo di ispirazione particolarmente felice con brani di notevole impatto. The Kid From Spavinaw è una folk ballad che parla di Mickey Mantle, uno dei miti del baseball, The Boy Who Cried Wolf è sulla stessa falsariga e si avvale degli eccellenti ‘ricami’ di Andrew Hardin all’acustica mentre Muhammad Alì è gioiosamente caraibica ed è uno dei momenti musicalmente più sorprendenti dell’album.

Racehorse Haynes ha influenze blues in un contesto più grintoso e impegnato. La title-track ha un’impostazione più tradizionale e deliziosamente old-fashioned tra country, folk e blues con il bel fiddle di Elan Fremerman.
La lunga Isaac Lewis esalta le grandi doti interpretative di Tom Russell grazie ad una voce profonda ed emozionante e Tijuana Bible ha un approccio spensierato e coinvolgente e mi ricorda lo spirito dei due Other Voices, Other Rooms di Nanci Griffith per il suo stare in bilico tra acustico ed elettrico, tra folk e rock. In definitiva Modern Art è un disco di un artista al top della maturità che ha trovato quella stabilità che gli permette di esprimersi in maniera assolutamente importante.

Hightone HCD 8154 (Folk, Country Acustico, Singer Songwriter, Traditional Country, 2003)

Remo Ricaldone, fonte Country Store n. 68, 2003

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