Artista esordiente che si affaccia nel tentacolare mondo della musica country con una buona produzione e discreta selezione di undici canzoni più o meno in linea con le sonorità new country di ultima generazione.
Bel ragazzone biondo, belle foto di copertina e del libretto ma, come quasi sempre, anche buone doti musicali ed in particolare una bella voce.
L’inizio è a tinte rock con la chitarra di Brent Mason a sostenere That Just Wouldn’t Be Me, classico pezzo da viaggio più che piacevole, suoni decisamente country pop per Tell Me Where It Hurts come per What If She’s An Angel singolo di discreto successo radiofonico.
Veniamo alle cose migliori rappresentate innanzitutto dal duetto d’eccezione con Randy Travis in I Don’t Need Another Reason, suoni che si fanno più tradizionali con il fiddle di Aubrey Hanie e la steel di Paul Franklin che salgono in primo piano, Travis è sicuramente più colorato del giovane Steiner che però non sfigura affatto ed anzi si accosta con buona efficacia al cantato della star.
What We’re Gonna Do About It è un’altro bel pezzo che decolla al momento del ritornello trascinante quanto basta.
Meglio ancora il country rock di Havin’A Good Time con il banjo, mandolino e fiddle accostati con buona riuscita alla chitarra elettrica inacidita.
I Go Crazy di Paul Davis è forse la miglior ballata del disco mentre And Yet è l’unico esempio delle capacità di autore del cantante.
La title track Then Came The Night, lento dalla classica apertura pianistica e corredato da una sezione di archi, chiude questo disco che se non farà la storia del genere rappresenta un piacevole inizio di carriera per un giovane e interessante interprete.
RCA 07863-67041-2 (New Country, 2002)
Roberto Galbiati, fonte Country Store n. 64, 2002