Trent Miller - Burnt Offerings cover album

Trent Miller, transfuga italiano residente a Londra dal 2006, è un interessantissimo musicista i cui punti di riferimento sono da cercare al di la dell’oceano, negli States, in quell’ampio e variegato panorama che va dalla canzone d’autore folk a certo roots rock ed americana dalle tonalità gotiche e desertiche, scarne e secche.
Al terzo lavoro solista dopo il debutto autoprodotto intitolato Cerberus del 2009 e Welcome To Inferno Valley di due anni dopo, Trent Miller ci propone una selezione in cui le polverose ballate dei Calexico si fondono con le suggestioni intimiste di Townes Van Zandt, la vena melodica di Gene Clark si contrappone allo stile di certa canzone d’autore britannica, da Ralph McTell ad Allan Taylor.

Nonostante i tanti e dovuti riferimenti il suono risulta caratteristico e piacevole, grazie alla buona personalità del protagonista, alla produzione dello stesso Trent e di Graham Knight che contribuisce alla parte strumentale a basso, tastiere, percussioni e parti vocali e a una ispirazione compositiva molto efficace. Mai sopra le righe, sempre in bilico tra folk, country e certo ‘indie rock’, il disco mostra molti episodi da rimarcare, da Sands Of Time a Hearts On A Wire, da Pictures From A Different World a Sorrow Knows Better, fino a Boulevard Of Souls e Cold Ashes tra le cose migliori, tra le più intriganti.
Da ricordare ancora le belle chitarre elettriche di Paul Cuddenford e Ben Walker e il violino di Barbara Bartz ad impreziosire queste canzoni con il loro tocco ricco di classe e poesia.
Disco scorrevole ed evocativo che merita attenzione.

Bucketfull Of Brains BOB141 (Roots Rock, Singer Songwriter, 2014)

Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2015

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