È un fatto noto che, negli USA come in altri paesi (non nel nostro) la musica bluegrass sia supportata da un gran numero di bande locali, o minori, da cui, di tanto in tanto, emerge il fuoriclasse.
Questo sottobosco è fondamentale, ed a questo appartengono i Tri-County Ramblers.
Il gruppo è molto longevo, avendo iniziato nel 1973, ma, anche penso per gli impegni diurni dei suoi componenti, non è mai decollato. E, probabilmente, così sta bene a questo tipo di musicisti.
Il disco, autoprodotto, è dignitoso, con qualche scadimento qua e la, specialmente quando il mandolinista Mark Farrel (avvocato e cantante lead) passa al fiddle. Gli altri musicisti sono Chick Marrone (poliziotto in pensione – a New York!) alla chitarra, adeguato nel ritmo se non sempre negli assoli, Doug Nicolaisen (manager) al banjo, decente sia negli assoli che nel backup, ed Allen Cohen (farmacista) che tiene il tempo al basso.
La scelta del repertorio, variato nella tradizione, dimostra buon gusto, con due eccezioni: i tamburi rullanti su Eigth of January, ed uno dei tre pezzi scritti da Marrone poteva essere omesso. Sul migliore di questi tre lo stesso Marrone canta con una voce molto somigliante a quella di Doc Watson; ma, qui, il fiddle è impietoso. Peccato.
Non è un disco infame: è il tipo di cosa che si acquista a mo’ di souvenir quando si ascolta un gruppo dal vivo. E, per qualche strano motivo, in cuffia suona molto meglio che nello stereo ‘grande’.
Io, di solito, ogni otto o dieci dischi ‘importanti’, cerco di procurarmene uno di qualche gruppo minore, anche solo per coltivare quel sottobosco di cui si diceva sopra. In quest’ottica, i Tri-County Ramblers si possono valutare.
Blue Yonder CD1871 (Bluegrass Tradizionale, 1999)
Aldo Marchioni, fonte Country Store n. 59, 2001