A.A.V.V. - Woody Guthrie’s Friends. We Ain’t Down Yet cover album

Non è ancora un tributo alla sua musica del tipo di quelli che diventano sempre più frequenti ai nostri giorni. Certo è qualcosa di antesignano, se guardiamo al periodo cui risale, il 1967. E’ con noi We Ain’t Down Yet un’originale raccolta di poesie, prosa e canzoni di Woody Guthrie, il più grande cantautore americano degli anni ’30 e ’40, realizzata da alcuni suoi ‘amici’‘ del giro country folk rock Sixties.
E’ un’occasione per prendere confidenza o ritornare sopra motivi di rara intensità e bellezza non sempre conosciutissimi. Motivi che sono sempre introdotti, in un’atmosfera orchestrale, da un pezzo di poesia o prosa.

Forse la cosa a taluni può disturbare, chi mastica bene l’inglese non si troverà però a disagio. Dieci pezzi non son molti se si pensa che si era in piena epoca 33 giri, ma non è male.
Sono coinvolti musicisti di valore, non tutti famosissimi ma assai bene in sintonia con le canzoni di Woody. C’è il figlio Arlo, il duo Seals & Crofts, Pete Yarrow, il cantautore Hoyt Axton, il banjoista John Hartford, il folk singer Ramblin’ Jack Elliott, Doug e Rodney Dillard, Jeff Gilkinson, John Beland.
Notevoli sono le versioni di, Union Maid, forse una delle più riuscite canzoni sindacali di Woody per la sua vivacità, di So Long It’s Been Good To Know You, una grande ballata di resistenza contadina, per la sua efficacia, di The Great Historical Bum, maiuscola hobo song, per la sua accattivante veste bluegrass.

E poi di The Grand Coulee Dam, inno dedicato all’immensa diga che porterà benessere, per il suo superbo arrangiamento, e This Train Is Bound For Glory sorta di apologia dell’epopea della ferrovia, per il suo vigore blues.
We Ain’t Down Yet non è del livello del recente An Austin Celebration Of Woody ma si fa ugualmente apprezzare per la sua autentica sincerità.

Cream/Diablo DIAB 812 (Country Folk, Folk, 1994)

Raffaele Galli, fonte Out Of Time n. 6, 1994

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