E’ dovuto a questa terra arida, inospitale e scarsamente popolata. Non si spiega altrimenti il motivo per cui lo stato del Texas abbia prodotto un così alto numero di artisti di incredibile spessore e sensibilità: Guy Clark, Joe EIy, Jimmie Dale Gilmore, Townes Van Zandt, Butch Hancock, Nancy Griffith, Robert Earl Keen, poeti che hanno scelto la country music come loro mezzo per comunicare emozioni, raccontare storie, esprimere sentimenti.
Una musica spesso intimista, a volte arrangiata in modo essenziale, ma comunque sempre pervasa da una tristezza di fondo che ti stringe il cuore. Il blues sotto altra forma, per intenderci. Negli ultimi tempi avevamo temuto che questa corrente si fosse esaurita: Jerry Jeff Walker si era nascosto chissà dove a contarsi i capelli grigi, Guy Clark non dava alcun segno di appartenere ancora al mondo dei vivi, Joe EIy passava al Rock’n ‘Roll, e Butch Hancock passeggiava in compagnia di Harry Dean Stanton in direzione Paris, Texas.
Ma verso la fine degli anni ‘80, per fortuna, uno alla volta sono tornati a farsi sentire e, con loro, arriva anche Andy Wilkinson, sia ringraziato il cielo. Wilkinson rientra a pieno titolo in questo filone, ottimo autore (tutti i brani del CD sono opera sua) e bravo esecutore.
Molto gusto anche negli arrangiamenti influenzati da piacevoli sonorità mexican e bluegrass. Un’altra stella solitaria ha cominciato a splendere nell’immenso cielo del Texas.
Adobe 1001 (Singer Songwriter, Traditional Country, 1990)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 8, 1991