Un bel disco raga, non me l’aspettavo più, dopo lo scialbo disco omonimo (anche come grafica) che aveva preceduto la loro apparizione in Italia nel ‘97.
Bè, la grafica non è molto meglio, lui non migliora più e lei sembra ancora più appesantita, ma il prodotto stavolta non annoia.
Lui è l’inossidabile Lou Reid, anche ex Seldom Scene in un periodo ancora vivace dello storico gruppo e qui fisso al mandolino, e lei è Gena Britt, la Gena dalla mano fatata, del cui banjoismo sono invaghito da tempo, che lo accompagna da diversi anni ormai.
L’altra metà del gruppo è nuova, ed è composta da Jeff Deaton al basso (solido come si deve) e da Brian Stephens alla chitarra, e questo è tosto davvero.
Da non trascurare poi l’apporto come guest di Ron Stewart al violino. Il risultato è proprio gradevole, con un gran drive, suoni belli anche se un cicin effettati, e un’azzeccata scelta dei brani, dall’apertura con la hit di Paul Craft, Blue Heartache, alla versione dopata di The Hobo Song.
E poi cantano bene, sia lui che lei, con una voce non anonima e calda. Ma su questo ci torneremo. Consiglio l’assaggio.
Rebel CD 1762 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 2000)
Nirvano Barbon, fonte Country Store n. 61, 2002
Blue Heartache