Billy Don Burns - Train Called Lonesome cover album

Strani scherzi fa la memoria: non riesco mai a ricordare i componenti dei Blue Highway, ed ora che un amico mi presta questo dischetto, il nome Billy Don Burns si associa immediatamente a quello di Hank Cochran ed al loro CD Desperate Men uscito cinque anni fa. Ricordo felice di due amici e delle loro ballate country, dolci ma nello stesso tempo amare.
Qui le atmosfere sono molto più acustiche, ma Billy Don continua a raccontarci storie di vita, di amicizie e di amori, “la gente che ho incontrato e conosciuto, le donne che ho amato e perso”, come ci dice nelle note di copertina.
Le sue sono canzoni d’autore, chiamiamole folk più che country (ma comunque universali), ed il tappeto sonoro su cui si cullano quasi tutti i brani si può definire bluegrass, un bluegrass velato, supportato da una batteria discreta ed educata.

Tutti i brani portano la sua firma, alcuni a quattro mani con l’aiuto di amici fidati: spiccano Lonesome 77203 e Hank Williams’ Woman, ma tutte le tracce del disco sono ugualmente piacevoli, proposte con grinta e delicatezza.
L’insieme è morbido e non urlato, gli arrangiamenti poco più che essenziali, ma bastanti per il messaggio e per l’atmosfera che si vuole comunicare.
In sala di registrazione troviamo Jeff Williams alle chitarre ed alla batteria e la suggestiva Deanie Richardson al fiddle (delle New Coon Creek Girl, che ultimamente abbiamo anche ascoltato in Mountain Soul di Patty Loveless).
In più Don Wayne Reno al basso ed al banjo e Dale Reno al mandolino (il cognome non inganna, sono due dei figli del mitico Don Reno). Ed infine lui, Billy Don Burns, cantautore dell’Arkansas ma figlio del Texas, dalla vita travagliata e burrascosa, dai tanti successi scritti per altri e dai pochi album a proprio nome, dalla voce molto outlaw ma ugualmente gentile.
In conclusione veramente un bel disco: a me è piaciuto tantissimo, quanto sono sicuro che piacerà anche a voi.

(Singer Songwriter, 2002)

Claudio Pella, fonte Country Store n. 62, 2002

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