Da qualche anno a questa parte, si è verificata la tendenza da parte di artisti country ad approdare o tornare ad un suono acustico più vicino alle radici ed al tempo stesso la disponibilità di artisti bluegrass a rinnovare il genere strizzando l’occhio alla country music. A seguire questo orientamento è anche il secondo lavoro delle sorelle Beth e April Stevens che tornano con un album di country acustico dove la linea di confine con il bluegrass è veramente molto sottile e che potrebbe avere come termini di paragone più recenti il debutto di Ron Block e l’ultimo Rice, Rice, Hillman & Pedersen.
Apre le danze la title track caratterizzata da un intro del micidiale dobro di Rob Ickes e da un bel ritornello cantato a più voci.
Tuesday’s Gone degli indimenticabili Lynyrd Skynyrd dimostra come funzionino bene i pezzi rock ripresi in versione grassy.
Dolly Parton è un idolo per le due sorelle, ascoltate attentamente il loro modo di cantare, non poteva quindi mancare una I’ll Never Say Goodbye con ospite alle harmony vocals proprio la famosa signora.
Love Every Time sembra uscita dal repertorio swing di Lyle Lovett mentre l’irresistibile Those Words We Said, con in evidenza il mandolino di Sam Bush, ci rivela Beth Stevens anche abile banjoista.
Nella conclusiva Don’t Kneel At My Grave Side il suono paludoso della slide di Mike Henderson ci porta per qualche istante in Louisiana, anche se poi il cantato ci riporta inequivocabilmente a Nashville.
Un album che dimostra come, in certi casi, la country music goda ancora di buona salute e che mi sento di consigliare anche agli appassionati di bluegrass meno reazionari.
Il compianto Wylong Jennings e Merle Haggard si erano accorti da tempo del talento di queste ragazze facendogli aprire i loro concerti. Dategli una possibilità anche voi, se la meritano.
Rounder RRCD 0446 (Bluegrass Moderno, 2002)
Fabrizio Inzoli, fonte Country Store n. 63, 2002