Terzo album solista per Don Rigsby, che dopo l’uscita dalla Lonesome River Band alterna la produzione individuale con l’impegno con i Rock County senza contare le contemporanee collaborazioni con Dudley Connell e con i Longview.
Se A Vision del ’97 era tutto gospel, molto particolare ed Empty Old Mailbox del 2000 vario e ben bilanciato anche se non straordinario, questo The Midnight Call non pare all’altezza dei due precedenti né delle altre sue prove discografiche.
La bravura di Don Rigsby artista non è da mettere in discussione, anzi è un cantante ed un mandolinista provetto (così come gli altri musicisti che lo accompagnano, tutti nomi eccezionali da Stuart Duncan, Jim Hurst, Jeff White, Randy Kohrs, Rob McCoury fino all’accompagnamento vocale di Ronnie Bowman), ma è il suono in generale di tutto il disco che non convince.
Dà l’impressione di prodotto un po’ commerciale, un po’ mediocre, e la voce di Don Rigsby, una voce da tenore, solitamente piena, chiara e intensa, questa volta non entusiasma in pieno, è smorzata, molle…
Non convincono ad esempio la title-track The Midnight Call, troppo melensa (una delle cose meno riuscite dei prolifici Dixie e Tom T. Hall), oppure Carved Our Names In Stone, troppo sfacciatamente commerciale, oppure Green Joy Vine, abbastanza insignificante, così come altre cose di autori pur di ottimo livello, come Carl Jackson o la coppia Larry Shell & Larry Cordle. Sono piacevoli invero il brano iniziale Those Gambler’s Blues, cover poco conosciuta di Jimmie Rodgers, qui eseguita in una versione molto high-lonesome, simile a quella di Bill Monroe di oltre cinquanta anni fa con in più un’armonica che sinceramente non sta male, oppure la ballata Blood On My Hands con la sua voce finalmente in maggior evidenza.
Un disco forse un po’ deludente, che sa di poco, vuole mantenersi tradizionale ma anche essere moderno, country-oriented, senza riuscire in nessuno: forse è solo commerciale. Magari, ad un ennesimo ascolto, potrà piacere di più.
Sugar Hill 3958 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Gospel, 2003)
Claudio Pella, fonte Country Store n. 71, 2004