June Carter è – stata – figlia, sorella, moglie (due volte) e madre d’arte e queste sono cose che non capitano tutti i giorni.
Insieme ad Helen e ad Anita ha rappresentato le tre figlie della famosa ‘Mother’ Maybelle Carter, a sua volta un terzo della celebre Carter Family, pilastro del country-folk dell’America a cavallo delle due guerre.
Ha poi sposato il cantante country Carl Smith, dal quale ha in seguito divorziato, per sposare poi in seconde nozze Johnny Cash, ‘the man in black’ (dal quale solo la morte è riuscita a separarla).
Fra i vari pargoli che hanno allietato questa bella signora vanno ricordati John Carter-Cash, Rosanne Cash (ex-moglie di Rodney Crowell ed apprezzata cantante), Carlene Carter (solista di fama legata a Nick Lowe) e Cindy Cash (ex-moglie di Marty Stuart ed attuale background vocalist in molti dischi country) solo per citarne alcuni.
Detto questo, va precisato che June non ha mai inciso molto in veste di solista, ma si è per lo più affiancata a Johnny Cash in alcuni dischi epocali, quali Carryin’ On (1967), Give My Love To Rose (1972), Johnny Cash & His Woman (1973) e Johnny & June (1979).
Solo in tempi più recenti troviamo dischi significativi a suo nome: Press On (1999) e questo Wildwood Flower, che ne ha di poco preceduto la morte, seguita a ruota da quella di Johnny, che non è riuscito a sopravvivere al dolore della perdita, a parte altri problemi patologici non trascurabili.
Il disco in questione mi ha affascinato, ancor prima di ascoltarlo, per la fotografia che ritrae June e Johnny, teneramente abbracciati, all’interno del booklet. Si nota l’amore e la serenità che pervade questa coppia oramai abbondantemente avanti in età, ma ancora pervasa di un fascino, di un carisma e di una certa bellezza (June), che gode di pochi paragoni.
Il cast che ha partecipato alle registrazioni è, a dir poco, stellare, con la partecipazione dello stesso Johnny Cash, di Norman Blake, Marty Stuart, Carlene Carter ed altri nomi dell’entourage di famiglia.
I brani sono tratti soprattutto dal patrimonio firmato dallo zio di June, quel A.P. Carter che ha legato le sue iniziali ad alcuni dei brani che hanno creato la tradizione della musica popolare americana: Keep On The Sunny Side, Storms Are On The Ocean, Sinking In The Lonesome Sea, Church In The Wildwood, Lonesome Valley, Cannonball Blues, Anchored In Love e Wildwood Flower.
La musica è tradizionale e lo spirito è altissimo. Il disco risulta imperdibile e si chiude con Will You Miss Me When I’m Gone: la nostra risposta vale anche per Johnny ed è certamente un sì.
Dualtone 1142 (Traditional Country, 2003)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 72, 2004